In un post ancora più vecchio abbiamo analizzato il motivo per cui alcuni colori che vediamo a monitor non possano essere stampati.
Con il senno di poi e ripensando a quanto esposto in quei post, forse riusciamo a metter un po più a fuoco il motivo principale dell'eterno conflitto fra committente, grafico e stampatore.
Frasi del tipo:
"Stampamela così come la vedo a monitor!"oppure:
"Te lo contesto perché le tue stampe non hanno il verde brillante che avevo deciso per il mio progetto!"Ebbene, queste assurde frasi, ci fanno intuire dove risiede l'origine di ogni incomprensione, ossia: "La tecnologia che usiamo per creare i progetti grafici, ci permette di dichiarare dei colori che in stampa non esistono".
Non ci credete ? Vi faccio un paio si esempi pratici...
I colori RGB che non esistono
Provate ad aprire il selettore colore di Photoshop e dichiarate una tinta Verde in RGB come da seguenti caratteristiche:
ok, ben fatto.
I colori Lab che non esistono
Ora provate ad aprire il selettore colore di Photoshop e dichiarate una tinta Azzurra Lab come da seguenti caratteristiche:
Ottimo, avete appena dichiarato due colori che (se stampati) non esistono!
In entrambi i casi state lavorando con una tinta che, molto probabilmente, è al di fuori del Gamut LAB (per parlare di uno spazio colore indipendente dal dispositivo) ed, a maggior ragione, è fuori dal Gamut della macchina da stampa che andrete ad utilizzare per stamparli.
"E tu come fai ad essere sicuro che quei valori siano fuori dal Gamut della macchina da stampa ?"Innanzitutto ve lo dice anche Photoshop stesso avvisandovi con un apposito triangolino di attenzione:
"Si, ma come fa Photoshop a dire che quei valori sono fuori dal Gamut della macchina da stampa ?"Ragazzi... siamo seri... lo sa eccome! Photoshop sa quale profilo colore avete indicato per lo spazio di lavoro CMYK, quindi in tempo reale può verificare se il colore è dentro o fuori dallo spazio colore da voi scelto.
"Ma io il colore a monitor lo vedo benissimo, quindi eccome se quel colore esiste!"Delle due l'una.. o io non mi riesco a spiegare adeguatamente... oppure tu sei di coccio!
Certo che quel colore esiste, ma solo sul dispositivo su cui lo stai guardando in quel preciso momento. Quel colore non può esistere se stampato. Se vorrai rivedere quel colore in 20.000 copie ... bhè, potrai farlo solo riproducendo 20.000 dispositivi aventi le stesse caratteristiche del dispositivo originale, e non credo che riprodurre una brochure utilizzando 20.000 monitor sia, diciamo così, economicamente vantaggioso!
Ora vediamo in questo video-tutorial quali sono gli strumenti principali di Photoshop che ci aiutano a capire se i colori che stiamo osservando a monitor potranno esistere o meno una volta stampati. Stiamo parlando delle funzioni "Avvertimento Gamma" e "Prova Colori".
Visualizza - Avvertimento gamma
"Ma sei quei colori non esistono ? Come faccio a stamparli ?!?"Niente di più semplice, devi solo convertili in colori che gli assomiglino il più possibile e che siano stampabili, ossia siano compresi nello spazio colore del dispositivo di stampa scelto.
"Li devo convertire io ?!?? ...tutti ?!??"È più semplice di quanto pensi, basta seguire le istruzioni relative alla preparazione di un documento PDF per la stampa qui:
http://artigrafiche.maurolussignoli.it/2016/06/come-si-esporta-un-pdf-pronto-per-la.html
Spero vi sia infine più chiaro ora il motivo per cui nasce e perdura nei secoli l'eterna lotta fra committente, grafico e stampatore. Si, il motivo è proprio quello... la troppa tecnologia! Ve lo immaginate come sarebbe bello per gli stampatori se Photoshop permettesse l'uso del solo spazio di lavoro CMYK? Vi immaginate quanti problemi in meno esisterebbero? Non sarebbe tutto più semplice?
Ha... già... Photoshop serve anche per altri fini e non solo per la stampa (come il web ad esempio).
In ultima analisi, dove risiede allora il problema? Nei colori che non esistono, nello strumento tecnologico o... nelle impossibili pretese dell'utilizzatore finale?
Quando risentirete frasi del tipo: "Stampamela così come la vedo a monitor!"
Non prendetevela... sorridete... concentratevi e, facendo uso delle vostre infinite conoscenze teoriche sul colore... cercate di spiegare al vostro interlocutore che "è più facile vedere un asino con le ali piuttosto che stampare quel bel viola fluorescente!".
Il colore è un emozione. Buona gestione del colore.
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