29.11.11

La mazzetta Pantone non è più il riferimento principe per il riconoscimento del colore


Ebbene sì, a qualcuno potrebbero tremare le gambe ma... la famosa mazzetta Pantone non è più la sola, unica ed indiscutibile bibbia del colore!

Se un cliente vi contesta un lavoro, portandosi al seguito la sua fidata mazzetta ed affermando a gran voce "...questo! Io intendevo questo colore !!!" - bene, non disperate. In prima analisi verificate l'integrità di quella mazzetta.

Consideriamo che:
  1. le mazzette colore invecchiano, e come tutti i supporti sottoposti ad invecchiamento,subiscono delle variazioni cromatiche.
  2. dal 2010, con l’introduzione della serie Plus, il Riferimento di tutti i colori Pantone è il dato digitale e non più la versione stampata della mazzetta.
Ufficialmente la stessa Pantone afferma che: "The 2010 digital characterization data set is the new the-facto reference, not the printed books. The press conditions for each subsequent press run will be adjusted to match the digital reference data produced in 2010. The books will have a small, but measureable deviation from the center of the production standards - just as any printing process will produce. All digital PANTONE libraries will be based upon this measurement set."

Ossia: Il riferimento di fatto non è la mazzetta stampata, ma bensì la sua caratterizzazione digitale. Le condizioni di stampa possono aver subito variazioni per avvicinarsi quanto più possibile al riferimento digitale. La mazzetta, come qualsiasi prodotto stampato,  potrebbe avere una minima ma misurabile variazione [...]

Ho ricercato questa frase affermazione sul sito ufficiale Pantone senza ritrovarla. Se riuscite a rintracciare la documentazione on-line, vi prego di segnalarlo.

Quindi, la procedura corretta per verificare un colore Pantone consiste nel misurare la tinta stampata con uno spettrofotometro per accertarsi che i valori del colore misurato corrispondono alla caratterizzazione digitale ufficiale. In assenza dei valori Lab, nel caso abbiate in casa un monitor calibrato, potete usare Pantone color Manager, per una sorta di softproofing.


Il costo del software è di $49, ma ogni mazzetta acquistata riporta un codice che ne abilita il download in modalità free.


Se qualcuno avesse già avuto il piacere di provare il software, sono gradite recensioni.

Buon download.

28.11.11

Guida al cross-media publishing


Interessati al cross-media publishing?

Guida al Cross-Media Publishing
Carta e Web... per una comunicazione più efficace

In questo interessante libro scritto da Marco Galiazzo, troverete molte risposte ai vostri quesiti legati a questo tipo di pubblicazione. Alcuni capitoli del libro sono scaricabili gratuitamente.

Link ufficiale:
http://www.guidaalcrossmedia.it/

Buona lettura.

23.11.11

CxF per lo scambio sicuro delle informazioni colore


Come evidenziato durante l'ultimo Flexo Day, una delle maggiori difficoltà nell'ambito prestampa è riuscire a trasmettere, in tutta le fasi della lavorazione, le caratteristiche cromatiche del prodotto finito. Coordinate Lab, angolo di osservazione, illuminante, ... sono tutti parametri che facilmente vengono persi o fraintesi strada facendo.

L'obbiettivo di CxF (Color Exchange Format) è integrare tutte queste informazioni cromatiche all'interno del documento PDF per far sì che queste siano coerentemente applicate in ogni fase della lavorazione.

Cito dalle loro pagine:
"In un mondo ormai globalizzato, la comunicazione in forma elettronica del colore, è un argomento caldo. [ ... ] CxF è un nuovo standard che permette senza soluzione di continuità, a livello mondiale, la comunicazione digitale di tutti gli aspetti commercialmente rilevanti del colore. Inoltre, CxF è definito in modalità aperta in modo che tutti gli aspetti legati al colore possano essere comunicati, anche quando sia l'applicazione che le caratteristiche di colore comunicate sono sconosciute. CxF dovrebbe essere considerata la migliore soluzione di comunicazione del colore."


CxF–Color eXchange Format

È uno Standard per la comunicazione del colore
Diventerà a breve una norma ISO. La ISO 17972-x
Contiene sia le informazione fisiche
  • Valori Spettrali
  • Valori CIELAB
  • Ang. Osservatore
  • Illuminante
  • Filtro fisico

Che le informazioni applicative
  • Ricetta di formulazione
  • Conversione tramite ICC

è un interfaccia aperta ed estendibile.
Quando tutti i software usati per la lavorazione del un prodotto stampato, supporteranno CxF, la gestione cromatica ne trarrà grande vantaggio.

http://www.colorexchangeformat.com/documents/literature/CxF/CxF_whitepaper.pdf
Standard 3.0 (2009)

http://www.colorexchangeformat.com/documents/literature/CxF/CxF_whitepaper.pdf
White paper 3.0 (2009)

http://www.colorexchangeformat.com/documents/literature/CxF/CxF3_Schema_Overview.pdf
Schema Overview



http://www.colorexchangeformat.com/documents/literature/CxF/CxF3_Schema_and_Examples.zip
Schema and samples

Sito ufficiale:
http://www.colorexchangeformat.com/

Buona gestione del colore.

22.11.11

FreeBSD ed Rsync per un backup totally "free"


In due post precedenti (1 e 2) avevo descritto brevemente alcune possibili soluzioni per mettere in sicurezza i vostri dati digitali. Entrambi citavano prodotti a pagamento.

Per chi invece volesse investire solo nella parte hardware, senza pagare alcunchè in termini di sistema operativo o softwares, vengono in aiuto le soluzioni Freeware come FreeNAS.
In questa piattaforma open-source sono già integrati strumenti di replica come rsync ed rsnapshot.

Qui una comoda guida in Italiano:
http://www.danielesalamina.it/il-backup-perfetto-su-linux-la-guida-completa-rsync-e-rsnapshot

Buona lettura.

15.11.11

Windows server per replica dei dati "free"


Sempre in merito alla duplicazione dei dati sensibili, esistono 2 alternative direttamente integrate (e per questo "free") nei server Windows in vostro possesso.

Windows 2008 R2 DFS
http://technet.microsoft.com/en-us/library/cc732863%28WS.10%29.aspx

Questo servizio di Windows è in grado, una volta configurato, di effettuare una duplicazione dei dati dal job-storage sorgente sul job-storage destinazione, continuativamente ed in tempo reale.

Robocopy
http://technet.microsoft.com/en-us/library/cc733145%28WS.10%29.aspx

Questa robusta utility di duplicazione command-line, una volta configurata e schedulata, vi consente di clonare (solitamente nottetempo) il contenuto di un job-storage sorgente sul job-storage destinazione. E' uno strumento molto flessibile ed ha la peculiarità di lavorare in delta-copy. Sul disco di destinazione verranno copiati solo i dati nuovi e non tutto il contenuto del disco sorgente. Il delta-copy lavora anche a livello di singoli files, riducendo drasticamente i tempi necessari alla copia, e la banda di rete occupata.

Buona implementazione.

14.11.11

GNU/Linux - infografica



Quando si parla di GNU/Linux sappiate che si intende... una famiglia molto numerosa di sistemi operativi.

In questa bella infografica trovate una cronologia di molte distribuzioni.
...speriamo in una compatibilità sempre garantita !

Fonte:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fb/Gldt1103.png

Buona visione.

11.11.11

La sicurezza dei dati digitali

La sicurezza dei dati digitali è da sempre una spada di Damocle pendente sulla testa dei responsabili IT, a maggior ragione per le azienda grafiche, detentrici dei contenuti digitali dei propri clienti.

Al giorno d'oggi l'archiviazione su nastro, sempre meno in voga, è considerata alla stregua di gareggiare in formula uno, guidando un carretto trainato da buoi. I costi sempre più contenuti e le dimensione sempre più grandi dei dischi, fa sì che molte aziende stiano spostando i propri archivi dai nastri ai dischi on-line (NAS).

L' immediato vantaggio derivante dell'uso di dischi NAS, rispetto all'archiviazione su nastro, è il fatto che i dati ivi contenuti sono sempre on-line e disponibili per correzioni/rifacimenti, sempre disponibili senza il minimo tempo d'attesa per il loro recupero. Tutto il tempo-uomo necessario all'archiviazione, catalogazione e recupero dei lavori, appartiene ormai alla preistoria dei flussi di lavoro.

Il secondo grosso vantaggio derivante dall'uso dei dischi NAS è relativo alla semplicità di gestione del dato. In qualsiasi momento se una commessa di lavoro viene dichiarata obsoleta, potrà essere istantaneamente cancellata dai dischi, liberando lo spazio per ulteriori lavorazioni. Vi ricordate invece quale difficoltà trovavate nel liberare cassette di archiviazione ritenute obsolete? Chi si prendeva la briga di validarne il reale contenuto prima della loro cancellazione? Questa difficoltà di gestione si tramutava in "nessuna azione", facendo sì che l'archivio su cassetta crescesse a senso unico, senza mai procedere all'eliminazione di alcunchè.

La maggiore flessibilità e performance dei dischi NAS si paga in termini di sicurezza. Se nell'archiviazione su nastro la sicurezza derivava dalla doppia copia delle cassette, cosa può metterci al riparo da un possibile failover dello stasso NAS?
Certo la struttura stessa dei dischi (in RAID5 o RAID6) è considerata da molti una garanzia già sufficientemente sicura di per sè, ma molte aziende voglio un livello di sicurezza superiore. La duplicazione integrale di un sistema NAS su un sistema NAS gemello, può essere la risposta a questa necessità. La duplicazione del sistema può avvenire nottetempo oppure essere in tempo reale.

Sul mercato esistono diversi software nati proprio per svolgere questo lavoro. Certo, ogni azienda dovrà trovare le soluzioni che meglio si adattano alle proprie esigenze di semplice archiviazione, backup o duplicazione del dato in tempo reale.

Alcuni links utili:
http://www.visionsolutions.com/world/Italiano/Products/DT-Avail.aspx
http://www.symantec.com/business/volume-replicator

Buone ricerca.

10.11.11

Google Music - Il cloud ad uso ludico



Il cloud computing nato come semplificazione della gestione IT aziendale, sulla scia di Apple iCloud trova nuove forme di utilizzo avvicinandosi alle necessità dell'utente finale.

Fonte:
http://www.huffingtonpost.com/2011/05/10/googles-music-beta-announced_n_860029.html

Buona visione.

9.11.11

On-line la documentazione dell'ultimo TAGA day


Per chi non fosse riuscito a partecipare all'evento (oppure per chi volesse approfondire gli argomenti ivi trattati), Denis Salicetti pubblica tutti i documenti relativi all'ultimo TAGA Day.

Interessanti anche le riprese video.

Link ufficiale:
http://www.salicetti.it/2011/11/disponibile-la-documentazione-del.html

Buon download.

8.11.11

Apogee Impose su Agfa Academy


Che la suite Apogee di Agfa abbia ormai definitivamente abbandonato Preps, è ormai noto a tutti.
Che possiate avere un'anteprima del nuovo software d'imposizione (Apogee Impose) sulle pagine di Agfa Academy, magari vi era sfuggito.

Riporto solo alcuni aspetti che trovate riportati in quelle stesse pagine:
  • Non è un prodotto stand-alone. E' integrato alla soluzione Prepress.
  • Non avete la possibilità di creare dei templates/layouts – vi viene richiesto di combinare delle risorse per la creazione del prodotto finitio. 
  • Il vostro sistema sarà unico, rifletterà le necessità della vostra realtà produttiva.
  • Se siete usare soliti usare Preps. Esiste uno strumento che estrae le informazioni di imposizione dal template e le riversa in :Apogee Impose sotto forma di risorse. 
  • Risorse ben configurate fanno si che Auto Impose si a veloce e facile da usare. 
  • Potrete salvare Hot Tickets e Job ticket Templates in modalità pre-configurata, per rendere i lavori ripetitivi o più comuni, facili e veloci.

Essendo la mia una valutazione di parte, lascio a voi ogni ulteriore giudizio sul prodotto.

Link ufficiale:
http://www.academyextras.com/?page_id=2084

Buona lettura.

7.11.11

La validità del PDF/X nel cross-media publishing


Cross-media publishing: definizione
Con il termine cross-media (o crossmedia, crossmedilità) ci si riferisce alla possibilità di mettere in connessione l’uno con l’altro i mezzi di comunicazione, grazie allo sviluppo e alla diffusione di piattaforme digitali.


[…] In questa tendenza internet è il mezzo che meglio si adatta per veicolare le informazioni.


[…] la promozione di prodotti avviene lanciando storie che rimpallano dall’offline all’online e viceversa.
(fonte: Wikipedia)

Condizione basilare per poter utilizzare il Cross media è che esista una versione del messaggio "neutra" ossia priva di formattazione o di riferimenti a particolari media di destinazione. L'informazione pura può essere trattata in database e gestita in modo da poter essere successivamente utilizzata e impostata per la divulgazione con qualsiasi media: carta stampata, web, email, CD, DVD, video, ecc.
(fonte: crossmedia.blogspot.com)

Analizziamo ora in dettaglio tre possibili applicazioni di Cross-media publishing...

1. e-Commerce (B2B)

In questo tipo di commercio interaziendale (Business to Business) il compratore sfoglia on-line i prodotti che vuole acquistare, oppure invia i propri files via web per richiederne la stampa.
La necessità di gestire commesse di lavoro in modalità e-commerce B2B, viene indubbiamente soddisfatta dai prodotti portale sviluppati da diverse aziende di software.

In questo caso il fine ultimo è la stampa, quindi il formato PDF/X è consigliato per la pubblicazione dei contenuti via web o per la ricezione dei files da stampare.


2. Web-publishing

La necessità di creare e rendere disponibili al cliente finale dei cataloghi Web, viene solitamente soddisfatta partendo da diversi tipi di file (JPEG, TIFF, PDF o documenti aperti) e convertendoli in un formato idoneo a questo tipo si visualizzazione.

Utilizzando prevalentemente il monitor come dispositivo d’uscita, questo tipo di cataloghi non richiede una risoluzione elevata, né una corretta gestione del colore, come richiesto dai documenti PDF preparati per la stampa offset.

Esistono sul mercato diversi fornitori per questo tipo di conversione e file-hosting. (http://www.issuu.com/, http://www.zmags.com/, http://www.3dissue.com/, http://multimedia.mazzucchelli.it/it/index.php, etc.).
Ognuno di questi fornitori di servizi è in grado di gestire la conversione dei files e l’hosting delle pagine da visualizzare. L’unica azione richiesta per la visualizzazione del prodotto finito, è l’inserimento di un link da parte del committente, nelle sue pagine web.

In questo caso il fine ultimo è la visualizzazione via monitor o la stampa di bassa qualità, quindi il formato PDF/X non è necessario.

n.m.b i documenti anchesì PDF mantenuti da questi fornitori di servizi, non sono idonei per un processo di stampa offset qualitativo. (contengono immagini in RGB, compressione JPEG-2000, etc)


3. e-Books

Avete mai provato a sfogliare un documento PDF su di un IPhone? (soprattutto se il documento in questione è inpaginato in A4).

Il problema fondamentale è che il contenuto non si adatta al contenitore, il documento è preformattato e risulta di difficile consultazione su di un device tipo phone/tablet. I PDF classici vanno benissimo per la stampa su carta, ma non forniscono particolari funzionalità di consultazione e di interazione con l'utente.

La necessità di convertire documenti digitali in un formato fruibile su dispositivi mobili, viene solitamente soddisfatta partendo da diversi tipi di file (JPEG, TIFF, PDF e molti altri) e convertendoli con appositi strumenti (ad es: http://calibre-ebook.com/).

Ad oggi esistono una miriade di formati creati per questo tipo di editoria.
Giusto per darvi un idea, elenco brevemente tutti i formati accettai in ingresso dal software Calibre: Formati accettati come files d’ingresso - CBZ, CBR, CBC, CHM, EPUB, FB2, HTML, HTMLZ, LIT, LRF, MOBI, ODT, PDF, PRC, PDB, PML, RB, RTF, SNB, TCR, TXT, TXTZ

Ed i possibili formati di uscita: Formati supportati come files d’uscita - EPUB, FB2, OEB, LIT, LRF, MOBI, HTMLZ, PDB, PML, RB, PDF, RTF, SNB, TCR, TXT, TXTZ

Capirete quindi come sia alquanto complesso decidere il corretto formato di conversione.
Una cosa molto importante da capire è che il formato PDF è uno dei peggiori formati di partenza dal quale trarre delle informazioni destinate ad una pubblicazione elettronica.
In special modo se il PDF era stato ideato e “filtrato” per la stampa offset.

Un PDF pronto per la stampa soffre in particolar modo delle seguenti limitazioni:
  • Ha un formato pagina fisso e ben definito, risulta quindi difficile la suddivisione in capitoli e sottocapitoli. 
  • E’ stato convertito in CMYK. 
  • Solitamente è suddiviso in colonne multiple. 
  • Solitamente ha una testatina ed un piede pagina, su tutte le pagine. 
  • Ha perso qualsiasi riferimento a pagine indice capitoli etc. 
  • Ha perso qualsiasi riferimento Metadata. 
  • Qualunque link esterno al documento è stato eliminato. 
  • etc... 
Ma allora ... quali sono i migliori formati di partenza ?
In ordine decrescente d’importanza: LIT, MOBI, EPUB, FB2, HTML, PRC, RTF, PDB, TXT, PDF 

Esistono sul mercato diversi fornitori appositamente rivolti a questo mercato (http://www.hipzone.com/, http://multimedia.mazzucchelli.it/it/index.php, etc.).
Ognuno di questi fornitori di servizi è in grado di convertire un documento digitale o già stampato in un formato elettronico fra quelli sopra riportati, e di fornire il prodotto finito a sé stante oppure la sua commercializzazione attraverso i canali canonici di editoria digitale (Amazon, IBS.it  etc.).

In questo caso il fine ultimo è la portabilità dell’informazione su diversi media e diversi formati; quindi il formato PDF/X è assolutamente sconsigliato.

n.m.b i documenti anchesì PDF mantenuti da questi fornitori di servizi, non sono idonei per un processo di stampa offset qualitativo. (contengono immagini in RGB, compressione JPEG-2000, links ipertestuali, etc)

Buona pubblicazione cross-media.

4.11.11

The Offset Pressman - blog dedicato al mondo della stampa offset


Ottimo blog dedicato al mondo della stampa offset.

Setup della macchina, ricerca e soluzione delle problematiche di stampa, approfondimenti sulle diverse tecnologie di stampa, questo ed altro focalizzando sempre gli argomenti dal punto di vista dello stampatore.

Link ufficiale:
http://offsetpressman.blogspot.com/

Buona lettura.
p.s. in lingua Inglese.

3.11.11

JDF e JMF @ Prepressure.com - i segreti della comunicazione su base HTTP


"Questa pagina descrive come un sistema abilitato-JDF comunica con altri sistemi. Il sistema che genera le informazioni JDF viene chiamato produttore JDf. Il sistema che legge ed interpreta questi dati viene chiamato utilizzatore JDF. Ovviamente ci sono sistemi che sono al contempo sia produttori che utilizzatori. 

Come possono due sistemi uno produttore ed uno utilizzatore, dialogare fra loro? [...]"

La risposta sulle pagine di Prepressure.com.

Link ufficiale:
http://www.prepressure.com/jdf/basics/communication

Buona integrazione JDF.

2.11.11

ePUBpublishing il blog dell'editoria elettronica


Interessantissimo sito dedicato al formato ePUB.

L'ideazione e l'impaginazione di un contenuto, è indissolubilmente influenzata dal suo contenitore.
Quando progettiamo un prodotto destinato al supporto cartaceo, utilizziamo le idee e gli strumenti classici dell'editoria tradizionale, questi stessi strumenti non possono essere altrettanto validi per il medesimo progetto destinato ad un dispositivo digitale.

Nel recente evento tenutosi c/o Antezza Tipografi, abbiamo evidenziato come gli indiscussi vantaggi intrinseci al formato PDF/X (che tanto agevolano il lavoro di grafici e stampatori), non siano altrettanto vantaggiosi, anzi risultino dannosi, nel caso in cui il progetto grafico sia destinato al cross-media publishing.

In queste sue pagine Paolo Carnevalini, ci guida nei meandri dell-editoria elettronica.

Link ufficiale:
http://epubpublishing.wordpress.com/

Buona lettura.