31.7.09

L'evoluzione del PDF e l'importanza del supporto nativo delle trasparenze in un flusso di lavoro




Libera traduzione da un documento datato Gen 2008, per molti aspetti attualissimo ancora oggi.

« DAL CT/LW al PDF digital Master
Circa 20 anni fa, Scitex aiutò il PostScript ad imporsi come standard per la stampa high-end a colori, introducendo un RIP che convertiva le pagine PostScript in formato CT/LW.
Stazioni con funzioni di editing dedicate guidarono il mercato per anni, fino a quando i sistemi desktop crebbero in termini di potenza e funzionalità, al punto da eguagliare e poi rimpiazzare quei sistemi.
La flessibilità del PostScript fu sempre il suo tallone d'Achille: poteva anche impiegare ore per il rippaggio di pagine complesse. Nel 1991, John Warnock, il futuro-CEO di Adobe Systems e co-inventore del PostScript, scrisse un breve articolo relativo a questo problema, e propose una soluzione che chiamò "Interchange PostScript". Da quel seme nacque il Portable Document Format (PDF), ad oggi utilizzato per la produzione, l'invio e la lettura di milioni di pagine ogni giorno.
Dieci anni fa, Agfa e Creo introdussero i flussi di lavoro Agfa Apogee e Creo Prinergy, entrambi i sistemi usavano il PDF come formato nativo. Questi sistemi portarono gli utenti a porsi un interrogativo a quei tempi decisivo: Il formato PDF poteva essere considerato un formato press-ready? e quale sarebbe stato il futuro del CT/LW?

CT/LW contro PDF
Il formato CT/LW (Contone/Linework) fu la tecnologia di riferimento per la stampa a colri high-end per tutti gli anni '90. Esso includeva al suo interno due immagini a risoluzione differente: risoluzione media per le immagini ed alta risoluzione per la grafica ed i testi.
Entrambi i formati CT/LW e PDF gestiscono le immagini catturate - ad esempio da macchine fotografiche digitali - in tono continuo (contone). Differiscono nel modo in cui memorizzano elementi vettoriali ed il testo. il PDF memorizza gli elementi grafici in un modo molto simile ad Adobe Illustrator-usando delle funzioni ed istruzioni che descrivono come disegnare e riempire gli oggetti.
Nel formato CT/LW questi elementi venivano RIPpati in un alta risoluzione raster.
I vantaggi del formato PDF includono:
1. Peso del file. Oggetti vettoriali sono generalmente più leggeri dell'equivalente dato raster.
2. Indipendente dalla risoluzione. Oggetti vettoriali possono essere rasterizzati a risoluzioni differenti a seconda del dispositivo di uscita. I file LW dovevano essere "adattati" alle diverse risoluzioni, i testi ad esempio potevano sembrare "soft" a 300dpi ma "scalettati" a 2400dpi.
3. Compatibilità. Files di piccole dimensioni possono essere letti agevolmente da un reader gratuito, con il vantaggio che il PDF può essere inviato facilmente ai clienti per la sua verifica ed approvazione.
4. Editabilità. I files PDF permettono un cambio di testo od una correzzione all'ultimo minuto.
5. Trasparenze. Il PDF può gestire tutti i modelli di trasperenze Adobe. IL CT/LW deve essere necessariamente appiattito su di un unico livello.
Nelle prime fasi di implementazione del PDF, la sua flessibilità poteva portare ad incongruenze fra la visualizzazione a monitor e la successiva rasterizzazione del documento. Ci volle qualche anno per eliminare questo tipo di bugs, ma lo sviluppo raggiunto oggi ci assicura un livello di errorre addirittura inferiore al processo di rasterizzazione necessario alla generazione del vecchio CT/LW.
Adobe sta continuamente investendo in ricerca e sviluppo per assicurare una corretta interpretazione delle trasparenze in tutto il cliclo produttivo, senza dover ricorrere all'appiattimento del lavoro.

L'evoluzione del PDF/X
Siccome il PDF si stava imponendo come lo standard di fatto nel mondo delle arti grafiche, il CGATS (Committee for Graphic Arts Technical Standards) decise di definire una classe di PDF che garantisse la massima portabilià/riproducibilità nell'interscambio di documenti PDF creati per la stampa.
Nacque così il PDF/X (la X sta per Exchange), questo formato riduce molte delle possibili variazioni del PDF e rimouve tutti i media non compatibili con il processo di stampa (ad es. suoni e video). La prima versione del PDF/X, chiamata PDF/X-1, fu prodotta su di un sistema Scitex Brisque ed esposta su di un CTP Creo per la Time Inc. Ad oggi i maggiori stampatori mondiali producono ed usano tutti i giorni files PDF/X-1 pronti per la stampa.
Questo formato era stato ideato, e funziona egregiamente, per la stampa commerciale, ma la crescente richiesta di uno standard che integrasse la gestione del colore portò allo sviluppo del PDF/X-3.
A differenza del PDF/X-1, nel PDF/x-3 le immagini e gli elementi grafici non devono essere stati necessariamente convertiti in quadricromia (CMYK), ma possono consistere in ogni spazio colore, allorquando siano accompagnati da un profilo ICC di riferimento integrato, e siano altresì sati dichiarati gli intenti di stampa.
Il PDF/X-3 è stato studiato per flussi di lavoro comprendenti la gestione-colore. Studi recenti sul PDF/X sono focalizzati al supporto nativo per gli oggetti trasparenti, la nuova versione sarà chiamata PDF/X-4.

Gestione delle trasparenze 2000 - 2008
Negli ulti sei anni, gli stampatori commerciali e di cartotecnica hanno dovuto combattere per processare files contenenti trasparenze. Il largo impiego della trasparenza da parte dei grafici avvenne nel 2000 con il rilascio di Adobe Illustrator 9, che rendeva semplice l'uso di questo effetto sulle parti vettoriali del lavoro, rendendo così possibile la creazione di effetti traslucenti, stile vetro, ombreggiature e maschere di ogni tipo. I designer abbracciarono subito questa tecnologia dai molteplici aspetti creativi, lasciando il problema della riproduzione stampata alla prestampa. Date le limitazioni dell'interprete PostScript, per RIPpare questi files, gli stampatori erano obbligati ad appiattire tutte le trasparenze su un unico livello. I files appiattiti spesso non risultavano identici al risultato visto a monitor, essendo nel contempo molto più complessi e non editabili rispetto agli originali con le trasparenze. In caso di errore si era obbligati a correggere il file in originale, portando così significativi ritardi nella produzione del lavoro.

Gestione delle trasparenze dal 2007
Nel 2007 Kodak presentò la versione 4 dei propri flussi di lavoro Prinergy Connect e Prinergy Evo. Questo aggiornamento permetteva agli stampatori di poter processare in maniera semplice files contenenti trasparenze, senza avere l'obbligo di appiattire tutto su di un unico livello; ottenendo così risultati predicibili e ad alta qualità.
Prinergy versione 4 introdusse l' Adobe PDF Print Engine, che permetteva il supporto nativo delle trasparenze. Le pagine raffinate dal flusso di lavoro potevano mantenere al loro interno gli oggetti trasparenti, garantendo così un minor numero di errori ed una qualità di uscita migliore.
Il supporto nativo delle trasparenze attraverso tutto il flussi di lavoro portò ai seguenti benefici:
1. Eliminazione dell'appiattimento. Garantendo una maggiore eguaglianza fra il file di ingresso e le pagine processato, e preservando l'editabilità del PDF digital master.
2. Trapping più semplice, veloce e più accurato.
3. Eliminazioni degli errori, data dalla garanzia di usare il motore Adobe PDF Print Engine.

Il motore Adobe PDF Print Engine (APPE)
Finalmente questo nuovo motore di rasterizzazione (RIP) rilasciato da Adobe, è stato studiato per processare in maniera nativa i documenti PDF. Non è più necessario passare per il formato PostSript, questo assicura una piena compatibilità fra il design creato nei programmi di grafica, comprensivi di trasparenze, e la riproduzione necessaria alla stampa del lavoro. Essendo un motore nativo, processa in maniera più veloce, rispetto al CPSI, qei documenti che contengono trasparenze. L'Adobe PDF Print Engine non è il sostituto del motore PostScript (CPSI), in quanto questo è ancora disponibile per ri-processare quei lavori già stampati in passato, ed avere così una piena garanzia sulla ripetibilità del lavoro.

Conclusioni
Così come gli strumenti ed i programmi di design, anche il formato dei files per la produzione si è considerevolmente evoluto dall'introduzione del CT/LW.
Con l'introduzione di Prinergy 4 a dell'uso dell'APPE, ora è possibile utilizzare semplicemente tutti questi nuovi tipi di files. La capacità di gestire in maniera nativa le trasparenze è un passo avanti per il mercato della stampa, l'eliminazione dell'appiattimento su di un unico livello da quella flessibilità necessaria per poter applicare le modifiche in qualsiasi fase del processo produttivo. senza dover necessariamente ritornare all'applicazione grafica di origine. Tutto ciò riduce considerevolmente errori e tempi di attesa, permette la stampa di lavori più articolati, e migliora il servizio al cliente.

Com'era la vita delgi stampatori prima del supporto nativo alle trasparenze ?»

Buon uso delle nuove tecnologie.

28.7.09

Pantone @ Prinergy



Come molti di voi già sapranno, il flusso di lavoro Prinergy ha al suo interno una serie di librerie Pantone integrate. Perchè parlo di "una serie"? La libreria Pantone non è unica?

Certo che no!

Qualsiasi programma di grafica stiate utilizzando (Illustrator, InDesign etc.), durante la definizione di un canale Pantone, assocerete a quella tinta anche un colore equivalente (color recipe) espresso in CMYK od in valore Lab. Questo valore può essere deciso in maniera arbitraria dal grafico, oppure può essere attinto da una libreria interna al programma di grafica stesso.
Vi domanderete - "Ma questo valore a cosa serve? Io voglio una tinta piatta!"

Il color recipe diventa un valore cruciale in tutte le seguenti fasi della lavorazione:
- visualizzazione a monitor della tinta piatta
- eventuale conversione colore della tinta piatta in quadricromia
- eventuale calcolo del trapping
- stampa della cianografica
- stampa della prova-colore

Capirete quindi che una dichiarazione sbagliata del color recipe, avrà come risultato una visualizzazione od una stampa sbagliata di quella tinta piatta, anche se la successiva messa in lastra di quel canale, se mantenuto come tale, non ne sarà influenzata.

Durante il processo di "Normalizzazione" del file, sarete voi a decidere se utilizzare i valori di color recipe contenuti nel file di ingresso, oppure se sovrascriverli con quelli dichiarati nella libreria interna a Prinergy.
Usare una libreria interna vi garantisce la corretta dichiarazione di tutte le tinte piatte presenti nel file d'ingresso e dichiarate in quella libreria, a prescindere dei valori utilizzati nel software grafico d'origine...
Sebbene sembri una buona cosa, state comunque attenti ai risultati, in quanto come dicevo ad inizio post - le librerie Pantone non sono tutte uguali !!!
E si... la Pantone ogni paio d'anni circa, pubblica delle nuove librerie, che variano nella quantità dei colori e nei valori di color recipe associati ad ogni tinta piatta.
Questo significa che il Pantone 100 CV (C0 M0 Y81 K0) della libreria 2000 potrebbe essere diverso da quello dichiarato nella libreria 2006!

Il problema di fondo è che i fruitori dei suddetti programmi di grafica, non si pongono minimamente il problema di indagare con quale versione di libreria Pantone stiano lavorando (informazione che potrebbero ricavare dalla documentazione dei programmi utilizzati).
Quando ricevete la richiesta di riprodurre un colore Pantone da uno studio grafico, sarebbe opportuno infatti porre la necessaria domanda - "...di quale libreria Pantone stiamo parlando? ... anno?"

Come sostengo da sempre - "Il colore è un'emozione!".

Buona conversione colore.

27.7.09

Classifica dei libri più venduti al mondo



In un Forum ho trovato questa interessante classifica. E' un elenco dei libri più venduti al mondo. Per sintesi cito solo le prime dieci posizioni:

"1-Sacra Bibbia (dai 4 ai 6 miliardi)
2-Citazioni del Presidente Mao Zedong (900 milioni)
3-Corano (800 milioni)
4-Don Chisciotte della Mancia
5-Dizionario Xinhua
6-Libro Della Preghiera Comune
7-I Progressi di Pilgrim
8-Libro Dei Martiri
9-Libro Di Mormon
10-Harry Potter e La Pietra Filosofale (110 milioni)
"

Incuriosito, mi sono attivato per verificare quanto fosse vero...
Riporto parte di un altro post trovato in questo altro forum:

La Bibbia è il libro più diffuso nella storia dell’umanità”. — Encarta® 2006.
PIÙ di 550 anni fa Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Il primo libro che uscì dalla sua macchina da stampa fu una Bibbia.* Da allora sono stati prodotti miliardi di libri sui soggetti più svariati. Ma senza dubbio la Bibbia è il più straordinario di tutti.

Macchina da stampa di Gutenberg

  • Secondo le stime sono state stampate più di 4 miliardi e 700 milioni di Bibbie (per intero o in parte): il quintuplo rispetto al libretto rosso di Mao, che è al secondo posto nella classifica dei libri più diffusi.
  • Di recente nel giro di un solo anno sono state distribuite più di 50 milioni di copie dell’intera Bibbia o di parti di essa. “Anno dopo anno la Bibbia continua ad essere il libro più venduto”, si legge in un articolo della rivista The New Yorker.
  • La Bibbia è stata tradotta per intero o in parte in più di 2.400 lingue. Parti della Bibbia sono disponibili nelle lingue parlate da oltre il 90 per cento degli abitanti della terra.
  • Circa metà degli scrittori della Bibbia avevano già completato la stesura dei loro testi prima della nascita di Confucio, il famoso filosofo cinese, e di Siddhārtha Gautama, il fondatore del buddismo.
  • La Bibbia ha avuto una notevole influenza sull’arte, come è evidente in alcuni dei più grandi capolavori della pittura, della musica e della letteratura.
  • La Bibbia è sopravvissuta ai divieti governativi, ai roghi degli oppositori religiosi e agli attacchi dei critici. Nessun altro libro è arrivato fino a noi superando un’opposizione così accanita.
* La Bibbia di Gutenberg, chiamata anche “delle 42 linee”, era una versione latina la cui stampa fu terminata attorno al 1455."

Secondo voi quanto è attendibile questa classifica?

Buona investigazione.

Ho trovato una fonte molto attendibile:

Come avevo fatto a non pensarci prima?
;-)

26.7.09

Storia delle GUI


Da Webdesignerdepot una bella storia delle Graphic User Interface (GUI), dagli inizi ai giorni nostri. Interessante soprattutto per chi, come il sottoscritto, le ha viste tutte (o quasi :).

Ecco il link:

Buona lettura.

24.7.09

Hell's Kitchen per ARAXI



Nell'edizione 2009, il programma Hell's Kitchen del canale FOX incoronerà il nuovo Chef per il noto ristorante ARAXI.

Se siete utenti Prinergy... non potrete certo esimervi dal seguire questo reality.
Info ufficiali:

Buona visione.

22.7.09

ARAXI ... ristorazione e core di Prinergy



Come descritto nella pagina Wiki specifica, il code-name del progetto Prinergy (ARAXI) fu preso in prestito da un noto ristorante sito a Whistler, British Columbia - Canada.

Se vi capitasse mai di fare un giro da quelle parti, non mancate di prenotarvi un pranzo od una cena.
Qui il link ufficiale:

Buon appetito.

21.7.09

La conoscenza di Internet, la formazione ed i portali



Spesso sottovalutiamo la poca conoscenza che ci circonda, nei riguardi di Internet.

Diamo per scontato che chi collabora con noi abbia una conoscenza informatica di un certo livello. Cosa rispondereste se vi chiedessi: "Secondo voi un americano medio di circa 30anni, sa distinguere fra Browser e Motore di Ricerca?".
Già immagino le risposte di molti di voi... bene guardate il filmato, poi ne riparliamo.

Ho preso questo spunto per sottolineare il fatto che, alle volte, chi collabora con operatori di prestampa non necessariamente è in possesso di un alfabetizzazione informatica al livello delle aspettative del proprio interlocutore. Chi si aspetta di avere un colloquio altamente tecnico con la controparte lavorativa, spesso resta deluso dalle risposte ricevute. Allora fino a che punto è compito del grafico, insegnare/guidare il cliente nel suo percorso formativo?

Credo che gli strumenti che mettiamo a disposizione dei nostri clienti debbano diventare sempre più User-friendly, è la tecnologia che deve accostarsi alle necessità dell'utente finale, non viceversa. Ritengo che alfabetizzare il proprio cliente oltre un certo livello, sia uno sforzo inutile, diventa invece un enorme vantaggio per tutti raggiungere quel livello minimo che lo renda autonomo nella gestione degli strumenti (semplificati) che mettiamo a sua disposizione.
I portali Kodak mirano proprio a questo, rendere il vostro cliente autonomo nell'invio al vostro sistema, del lavoro da stampare, coinvolgerlo alla preparazione per la messa in macchina diminuendo drasticamenti i tempi necessari all'approvazione cianografica/prova-colore, sensibilizzarlo nel contempo sulle responsabilità del prodotto stampato.

Superato il primo scoglio sarà lo stesso cliente, ed ovviamente voi di riflesso, a trarre vantaggio dall'uso della vostra tecnologia.

I grossi gruppi editoriali stanno puntando proprio su questo:
-sfruttare al meglio il lavoro macchina e gli automatismi
-ottimizzare il lavoro umano necessario alla nobilitazione del prodotto finito
-coinvolgere il più possibile il cliente finale nel processo di lavorazione

Buona visione.

14.7.09

Elenco aziende grafiche Italiane @ Guida Monaci



Guida Monaci, con il suo portale on-line, ci permette di accedere alle informazioni sulle aziende inserite nel suo database relazionale. Le circa 1.000 aziende registrate sono suddivise in 20 macrosettori.

Io ovviamente ho sfogliato "CARTA - CARTOTECNICA - GRAFICA - EDITORIA" ed in particolare "ARTI GRAFICHE".

http://www.guidamonaci.it/carta---cartotecnica---grafica---editoria/arti-grafiche_9_6_GMSI--00006030.html

Buona consultazione.

13.7.09

Visibilità in rete per la propria azienda grafica... subito!




Siete in cerca di visibilità sul web?
Volete sfruttare una piattaforma nota come il poligrafico per dare luce alla vostra attività?

Visto si Stampi è il database delle industrie grafiche e cartotecniche italiane, esce da dieci anni in versione cartacea e dall'edizione 2007 è disponibile anche sul web; nella sua doppia versione, carteacea e on-line, è il punto d'incontro tra i migliori stampatori italiani e i compratori di stampati di tutto il mondo.

Buona iscrizione.

3.7.09

Color Cue2 lo spettrofotometro secondo Pantone



Sicuri sicuri che il colore che vi ha mostrato il vostro cliente corrisponda esattamente al PANTONE 100 CV?

Niente paura con la modica cifra di circa 250euro potrete averne la certezza matematica, anzi, strumentale !

http://www.pantone.com/pages/products/product.aspx?pid=31&ca=4

Buona misurazione.

2.7.09

La stampa digitale secondo Mindbranch



Mindbranch è una società indipendente di ricerche di mercato. Fondata nel 1992, analizza in profondità le diverse componeneti di uno specifico mercato e riporta i risultati delle sue analisi in rapporti dettagliati. Per i suoi studi si avvale di oltre 550 ricercatori ed esperti in ogni compo da lei analizzato.

Volete sapere se negli anni a venire la stampa si rivolgera' realmente verso il digitale ed il dato variabile? Con circa 400uero potrete soddisfare le vostre curiosità.

http://www.mindbranch.com/Ultimate-Guide-Variable-R290-665/

Buona lettura.

1.7.09

Il mondo visto dalla mazzetta Pantone



Per quelli che non sanno rinunciare alle tinte piatte, nemmeno nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Amore per la grafica o deformazione professionale ?

http://www.pantoneuniverse.com/port_products/home.htm

Buona scelta del colore.