22.6.23

Murray-Davies o Color-Tonal-Value?


"Per fare un buon avviamento macchina basta avere un dot-gain del 15% / 18% e siamo apposto."

FALSO

Al giorno d’oggi misurare il dot-gain con la formula Murray-Davies e non usare CTV è come spostarsi in calesse invece che in automobile. Vediamo vantaggi e svantaggi di questi due metodi di misura dell'incremento del punto.

Murray-Davies

  • M-D fonda le sue basi nella valutazione delle pellicole fotografiche dei primi anni del novecento (1936).
  • M-D è una formula basata sulla densitometria e non sulla colorimetria.
  • M-D funziona bene SOLO per gli inchiostri CMYK, se usata con altri colori ci porta fuori strada.
  • M-D funziona bene SOLO entro uno specifico range di densità da 1.20 a 1.60 circa, al di fuori di queste ci porta fuori strada.
  • Quando lavoriamo in M-D i target possono variare moltissimo (dal 14% al 28%), tutto dipende dalla curva target usata in ogni specifica condizione di stampa. Ad ogni avviamento il macchinista deve fare molta attenzione e sapere con precisione quali siano gli schiacciamenti definiti da chi sta prima di lui nella catena del colore (grafici e prestampa) per poterli riprodurre correttamente in stampa. Questa alta variabilità del dot-gain porta ad un' alta insicurezza e fallacità dei risultati ottenuti in stampa.

CTV

  • CTV è una formula basata sulla colorimetria e non sulla densitometria.
  • CTV funziona con qualsiasi tinta, quindi anche quando lavoriamo con le tinte piatte o lavoriamo in ECG (Extended Gamut Printing).
  • CTV essendo una formula colorimetrica, funziona bene con qualunque densità d'inchiostro. 
  • Quando lavoriamo in CTV i target in stampa sono sempre lineari (50% = 50%) indipendentemente dal supporto stampato. Il macchinista deve solo verificare la linearità del dot-gain senza sapere quali target siano stati usati in prestampa. Questa linearità nella verifica del dot-gain garantisce una maggiore sicurezza dei risultati ottenuti in stampa.
  • Ultimo ma non meno importante CTV è una norma ISO (ISO 20654:2017).


Vi faccio un esempio pratico in prestampa.

Lavorando in M-D, durante il processo di ottimizzazione del sistema di stampa (le cosiddette curve) e durante la fase di profilazione ICC, il reparto prestampa deve usare curve target sempre diverse che variano in base alla condizione di stampa.

Questa estrema variabilità del sistema porta a facili incomprensioni ed errori fra reparto prestampa e stampatore.


Vi faccio ora un esempio pratico in sala stampa.

Lavorando in CTV, lo stampatore controlla lo schiacciamento senza doversi porre il problema della curva target, questa problematica semplicemente non esiste in quanto la curva target da usare sarà sempre e solo lineare (50% = 50%).


In ultimo, questo nuovo modo di leggere l'incremento di punto è disponibile già da 6 anni (fu pubblicata nel 2017). Tutti gli spettrofotometri oggi presenti sul mercato sono in grado di usare sia la formula M-D che la formula CTV senza alcun problema.

Quindi cosa vogliamo fare? Vogliamo aspettare altri 6 anni prima di iniziare ad usare CTV in produzione? 😉

Buona misurazione dell'incremento di punto.

9.6.23

Densità o colorimetria?

"Per fare un buon avviamento macchina basta leggere le densità dei pieni e siamo apposto!"

 

"FALSO !"  

 

Al giorno d’oggi valutare solo le densità di stampa (e non la colorimetria), é come guidare con un occhio bendato. La densità vi dice la coprenza di un inchiostro ma NON vi dice quell’inchiostro di che colore é. I valori Lab invece vi dicono esattamente dove si trova nello spazio colore il colore del pigmento pieno (100%). C’è una bella differenza.

Nella foto seguente vediamo come a livello densitometrico (D) i diversi colori non siano molto dissimili fra loro, mentre leggendo gli stessi colori in colorimetria (Lab) capiamo al volo dove siamo posizionati nello spazio colore (cliccate sull'immagine per ingrandirla).


Vi faccio un esempio pratico. Se il Ciano che avete caricato in macchina é inquinato e vira fortemente al blu (come nell'esempio qui sopra), questo inchiostro sbagliato influirà negativamente su tutta la cromia del lavoro. Hai voglia poi a cercare di correggere lavorando solo di calamai…

Misurando la densità dei pieni potreste anche non accorgervi del problema dell’inchiostro in quanto la D non vi dice di che colore si tratta, ma vi indica solo la sua coprenza. Mentre se misurate in Lab saprete immediatamente quanto siete lontani o vicini al colore desiderato. In Offset agendo sui calamai il macchinista modifica principalmente il valore L del colore (e di riflesso anche a e b), ma nulla di più, non può fare miracoli. Se il colore in macchina ha dei valori ab troppo sbilanciati rispetto ai desiderata, ci si può sempre fermare, pulire tutto e riformulare l’inchiostro in modo corretto. Non sperate di fare miracoli e di correggere un inchiostro inquinato agendo solo sui calamai!

Se i pieni dei colori primari non rispecchiano i valori attesi per quella specifica condizione di stampa, ovviamente tutta la cromia risulterà falsata. Chi sta prima del macchinista nella catena del colore (i grafici e la prestampa) hanno preparato tutto ossia le curve, il profilo ICC, la prova colore etc, basandosi su dei valori Lab dei pieni, e quelli devono essere riprodotti in macchina da stampa; niente di più e niente di meno. Solo quando i valori Lab dei pieni sono ok possiamo allora poi verificare il registro, lo schiacciamento e tutto il resto.

La densità ovviamente é sempre comoda da usare per tenere sotto controllo la tiratura, quando si è certi che i valori Lab degli inchiostri siano in tolleranza.

Buon avviamento macchina.