La norma ISO 12647 è senza ombra di dubbio la famiglia di standard più popolare nell'industria delle arti grafiche. Le sue parti dedicate alla "Stampa offset" 1, 2 e 3 furono originariamente rilasciate nel 1996 e riviste nel 2004 e nel 2007. L'ultima ed attuale revisione è stata rilasciata nel 2013. Questo post vuole darvi una panoramica dei cambiamenti principali applicati alla norma ISO 12647-2 che è il cuore della standardizzazione PSO (Process Standard Offset).
Traduco liberamente un interessante articolo del Dott. Andreas Kraushaar, pubblicato nel 2013 e scaricabile gratuitamente dal sito FOGRA. (trovate il link all'articolo alla fine di questo post)
"1 -Introduzione & motivazioni
La pubblicazione della norma ISO 12647-2 del 1996 può essere considerata una importante pietra miliare nella standardizzazione della stampa offset commerciale a 4 colori. Per la prima volta a livello internazionale si è trovato un accordo di massima sui parametri principali di questo processo di stampa. I parametri principali sono il supporto di stampa, gli inchiostri, la sequenza dei colori ed il tipo di retino. Questi vengono definiti come i principali artefici della caratteristiche visive di un immagine stampata e costituiscono quindi la condizione di stampa (Printing Condition).
La norma ISO 12647-2:1996 definisce i tipi di supporto (PT) nel modo seguente:
Le basi del processo di standardizzazione sono la definizione dello schiacciamento di messa in macchina, formalmente chiamato TVI (Tonal Value Increase) e la definizione dei colori pieni, utilizzati in una specifica condizione di stampa (Printing Condition). Ad esempio stampare su carta usomano produrrà un maggiore schiacciamento rispetto ad una stampa su carta patinata. A differenza della revisione 2007, che si focalizzava principalmente sulla ridefinizione dei pieni indicandoli con valori L*a*b* al posto dei valori di densità definiti nel 2004, la revisione 2013 sostituisce completamente la precedente rivedendola a fondo.
- PT1/2 Glossy or matt coated paper
- PT3 LWC (light weight coated) paper
- PT4 Uncoated white paper
- PT5 Uncoated, yellowish paper
Le principali novità vertono su:
- Ridefinizione del numero e dei tipi di supporto (sia come colorazione che come quantità di sbiancante ottico) e relativa ridefinizione delle Printing Conditions.
- Eliminazione delle specifiche relative alla produzione di lastre via film, focalizzazione sui flussi produttivi via CtP e ridefinizione delle curve TVI tipicamente ottenute da lastre lineari.
- Pulizia generale della norma (per evitare interpretazioni ambigue), aggiunta di strisce di controllo appropriate e metodi di misura (M1) da utilizzare.
Un importante caratteristica di questa terza revisione, consiste nel ribadire un concetto di base largamente usato ed aggiornato nel tempo nella ISO 12647-1. Esso definisce i valori obbiettivo da utilizzare per ottenere il risultato di stampa in relazione ad ogni substrato in uso. Gli obbiettivi principali da tenere in considerazione sono: lo schiacciamento del punto (TVI) ed il bilanciamento dei grigi, che può variare sensibilmente cambiando il supporto di stampa. Le condizioni di stampa vengono quindi caratterizzate in relazione allo schiacciamento del punto della macchina da stampa. In contrasto a questa, ci sono approcci orientati al prestampa, come ad es. G7, che sono più popolari in alcune nazioni. Queste non vengono rispecchiate nella ISO 12647 a causa di mancati accordi in seno alla commissione TC 130. Una motivazione del mancato accordo è l'assenza di parametri di controllo di processo stabili come ad es. lo schiacciamento di punto (TVI). Comunque per sistemi di stampa digitali, non soggetti agli standard degli inchiostri, un tale approccio orientato al prestampa, può essere appropriato. Il ProcessStandard Digital (PSD) suggerisce questo tipo di approccio. Qui il costruttore suggerisce i metodi di calibrazione che saranno usati per ottenere una condizione di stampa appropriata in relazione ad ogni combinazione di inchiostri e supporti stampa. Queste combinazioni verranno profilate (fingerprint) creando uno specifico profilo ICC di uscita. In fase di uscita, un server-colore dedicato sarà responsabile della conversione colore (retargeting) dal profilo colore ricevuto dal committente (ad es. FOGRA39) alla condizione di stampa precedentemente profilata (vedi Figura 1).
Figura 1. Comunicazione del colore fra PSO (ISO 12647-2) e PSD. I dati del lavoro vengono preparati per una condizione di stampa di riferimento (popolare), ad es. definita nella ISO 12647-2. I dati della stampa possono essere visualizzati via soft-proofing oppure hard-proofing (prova colore contrattuale). Nel caso di stampa offset, i dati vengono inviati 1:1 alla macchina da stampa. Se necessario, può essere applicata una correzione nel RIP. Per la stampa digitale, è richiesta una specifica trasformazione colore.
2 Cambiamenti fondamentali di questa revisione
2.1 Nuove condizioni di stampa
Per riflettere i tipi di stock più diffusi, la ISO 12647-2 ora definisce nuove classi di supporti. Questo sì è reso necessario da quando le carte PT2 e PT5, definite nella vecchia versione, non sono più state reperibili sul mercato. Grossi cambiamenti si sono avuti anche per le carte patinate, ora questo tipo di supporti contengono un'elevata quantità di OBA (sbiancanti ottici) rispetto al passato. Il confronto interno alla commissione (TC 130 WG3), supportato dall'industria cartaria, conferma che 8 nuove tipologie di carte (Printing Substrates) sono necessarie per rispecchiare i principali gruppi di supporti disponibili sul mercato. Vengono riepilogati nella Tabella 1. Combinati ai già menzionati parametri primari, portano alla definizione di 16 nuove condizioni di stampa (Printing Condition) definite sia per retini AM che FM (vedi Tabella 2).
Tabella 1. Esempi di carte tipiche patinate ed usomano definite nella ISO 12647-2:2013.
Tabella 2. 16 nuove condizioni di stampa (8 Printing Conditions AM + 8 Printing Condition FM) definite nella ISO 12647-2:2013. Notate come le assegnazioni da A ad E rispecchino le nuove curve TVI (vedi Figura 2).
2.2 Nuove curve di incremento tonale (TVI, Dot Gain)
Le numerose prove di schiacciamento tonale (TVI) effettuate da un elevato numero di laboratori e stampatori, hanno evidenziato due tendenze. Da un lato è giusto ed appropriato trovare una curva TVI media per una data combinazione di supporti e lineature. D'altro canto le differenze fra carte simili (relative ad ogni categoria di supporti), utilizzando gli inchiostri compatibili alla ISO 2846, possono attestarsi attorno ad una variazione del 5% (nei semitoni). Una caratteristica di base nella produzione di lastre CTP (filmless) è un aumento dello schiacciamento nelle alteluci, Questo può essere visto chiaramente confrontando la vecchia e nuova curva "A" nella figura 2. Per questo motivo sono state definite una nuova serie di curve (da A ed E). Inoltre la stessa curva TVI è ora obbligatoria per tutti i colori di processo (CMYK). Un nero più "pesante", così come era definito in passato, non è più stato riscontrato nelle prove effettuate.
2.3 Valutazione strumentale
La revisione simultanea delle ISO 3664 (condizioni di visualizzazione) e ISO 13655 (misure) porta ad un allineamento verso D50 come fonte di luce da usare sia per la visualizzazione che per le misurazioni. Trovate maggiori informazioni nel documento Fogra Extra 28, disponibile sul sito Fogra. Sia i visori che gli strumenti di misura supportano sempre più la condizione "M1", che richiede una fonte di luce D50 (comprensiva della sua componente UV). La revisione della ISO 12647-2/3 rispecchia questo cambiamento, fornendo valori obbiettivo M1 sia su supporto bianco (wb) che nero (bb). [...] Infine viene espressamente indicato che il 68% dei campioni della tiratura misurati devono essere conformi a tutti i requisiti obbligatori per ogni campione.
Figura 2. Rappresentazione delle curve TVI vecchie e nuove.
3 - Implementazione della norma ISO 12647-2 nella pratica
[...]
4 - In conclusioneDocumento scaricabile in lingua inglese:
La terza revisione della norma ISO 12647-2 può essere chiaramente vista come un aggiornamento minore che concretizza i concetti per la standardizzazione sia della stampa a foglio che rotativa. Definisce condizioni di stampa tipiche che rispecchiano metodologie usate comunemente nei processi industriali. Lo stesso metodo applicativo può estendersi a nuovi tipi di supporti, così come già si faceva in passato, definendo nuove condizioni di stampa (Printing Conditions), per adattarsi a nuovi tipi di supporti e lineature. [...]"
http://www.fogra.org/plugin.php?menuid=125&template=mv/templates/mv_show_front.html&mv_id=10&extern_meta=x&mv_content_id=140441&getlang=en
Buona standardizzazione ISO.
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