8.4.16

Mazzetta Pantone ? addio, è arrivato il CxF


Nella filiera della gestione del colore è di fondamentale importanza avere sempre a disposizione tutti i parametri necessari alla perfetta riformulazione / riproduzione di ogni specifico colore.

Se fino ad oggi vi siete affidati solo all'arcinota "Mazzetta Pantone" per decidere il colore del vostro logo, bhè... sappiate che siete decisamente paleolitici. Sono ormai diversi anni che la stessa Pantone non usa più le mazzette stampate come colore di riferimento. Le mazzette invecchiano, si deteriorano, ingialliscono ... se misurate con lo spettrofotometro la stessa tacca colore di due mazzette diverse, otterrete due letture L*a*b* diverse.
"Ah, si .. ? E come faccio allora a passare le informazioni di questo bel colore ocra, al mio stampatore di fiducia ?!??"
...risponderete voi con tono fra l'altezzoso e l'offeso. Tranquilli, bastano tre semplici passaggi:
  1. Misurazione del colore da riprodurre e creazione dei dati CxF (opzionale)
  2. Uso dei dati CxF all'interno del software grafico
  3. Salvataggio del documento in formato PDF/X, questo conterrà i dati CxF dei colori voluti
Il punto 1 è opzionale in quanto non necessario se già disponiamo dei dati CxF del colore desiderato.
Ci spiega tutto Anderson Vreeland in questo live demo degli strumenti ORIS:


Chiarito l'uso del CxF, potreste chiedere: "Quali sono i vantaggi del dato CxF in confronto all'uso della mazzetta pantone ?" Ne riporto alcuni in ordine sparso:
  • Il CxF è uno standard ISO non proprietario e riconosciuto nel mondo delle arti grafiche
  • Il CxF, una volta definito, non invecchia, non si deteriora e non ingiallisce
  • E' in grado di definire un colore sui più svariati supporti
  • Può essere condiviso digitalmente fra committente, grafico e stampatore
  • Il CxF non contiene solo la terna L*a*b* del colore, ma la sua curva spettrale, la curva TVI, le informazioni del substrato e molto altro ancora
  • Il CxF è un valido aiuto non solo per la visualizzazione, ma anche e soprattutto per la riformulazione del colore in macchina da stampa
Credo che queste motivazioni siano sufficienti per farvi prendere in seria considerazione la cosa.

N.B. vedendo alcuni commenti al post, voglio sottolineare che CxF non è l'antitesi della mazzetta, ma la sua evoluzione digitale. Sappiate che CxF è stato ideato dalla stessa Pantone, solo in un secondo momento è stato ceduto, e da soluzione proprietaria è diventato lo standard ISO 17972. Pantone (oggi Xrite) non rinnega il suo passato, altresì vuole farlo evolvere in qualcosa di più funzionale per tutti gli attori della gestione del colore. Dal print-buyer al grafico allo stampatore tutti devono essere in grado di poter comunicare un dato essenziale, quale il colore, usando gli stessi strumenti e gli stessi metodi di giudizio.

Buona gestione del colore.

CxF official page:
http://www.xrite.com/color-exchange-format

Fonte:
http://www.cgs-oris.com/index.php/en/products/oris-cxf-toolbox


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