Ebbene sì, a qualcuno potrebbero tremare le gambe ma... la famosa mazzetta Pantone non è più la sola, unica ed indiscutibile bibbia del colore!
Se un cliente vi contesta un lavoro, portandosi al seguito la sua fidata mazzetta ed affermando a gran voce "...questo! Io intendevo questo colore !!!" - bene, non disperate. In prima analisi verificate l'integrità di quella mazzetta.
Consideriamo che:
- le mazzette colore invecchiano, e come tutti i supporti sottoposti ad invecchiamento,subiscono delle variazioni cromatiche.
- dal 2010, con l’introduzione della serie Plus, il Riferimento di tutti i colori Pantone è il dato digitale e non più la versione stampata della mazzetta.
Ossia: Il riferimento di fatto non è la mazzetta stampata, ma bensì la sua caratterizzazione digitale. Le condizioni di stampa possono aver subito variazioni per avvicinarsi quanto più possibile al riferimento digitale. La mazzetta, come qualsiasi prodotto stampato, potrebbe avere una minima ma misurabile variazione [...]
Ho ricercato questa frase affermazione sul sito ufficiale Pantone senza ritrovarla. Se riuscite a rintracciare la documentazione on-line, vi prego di segnalarlo.
Quindi, la procedura corretta per verificare un colore Pantone consiste nel misurare la tinta stampata con uno spettrofotometro per accertarsi che i valori del colore misurato corrispondono alla caratterizzazione digitale ufficiale. In assenza dei valori Lab, nel caso abbiate in casa un monitor calibrato, potete usare Pantone color Manager, per una sorta di softproofing.
Il costo del software è di $49, ma ogni mazzetta acquistata riporta un codice che ne abilita il download in modalità free.
Se qualcuno avesse già avuto il piacere di provare il software, sono gradite recensioni.
Buon download.
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