Come molti di voi già sapranno, il flusso di lavoro Prinergy ha al suo interno una serie di librerie Pantone integrate. Perchè parlo di "una serie"? La libreria Pantone non è unica?
Certo che no!
Qualsiasi programma di grafica stiate utilizzando (Illustrator, InDesign etc.), durante la definizione di un canale Pantone, assocerete a quella tinta anche un colore equivalente (color recipe) espresso in CMYK od in valore Lab. Questo valore può essere deciso in maniera arbitraria dal grafico, oppure può essere attinto da una libreria interna al programma di grafica stesso.
Vi domanderete - "Ma questo valore a cosa serve? Io voglio una tinta piatta!"
Il color recipe diventa un valore cruciale in tutte le seguenti fasi della lavorazione:
- visualizzazione a monitor della tinta piatta
- eventuale conversione colore della tinta piatta in quadricromia
- eventuale calcolo del trapping
- stampa della cianografica
- stampa della prova-colore
Capirete quindi che una dichiarazione sbagliata del color recipe, avrà come risultato una visualizzazione od una stampa sbagliata di quella tinta piatta, anche se la successiva messa in lastra di quel canale, se mantenuto come tale, non ne sarà influenzata.
Durante il processo di "Normalizzazione" del file, sarete voi a decidere se utilizzare i valori di color recipe contenuti nel file di ingresso, oppure se sovrascriverli con quelli dichiarati nella libreria interna a Prinergy.
Usare una libreria interna vi garantisce la corretta dichiarazione di tutte le tinte piatte presenti nel file d'ingresso e dichiarate in quella libreria, a prescindere dei valori utilizzati nel software grafico d'origine...
Sebbene sembri una buona cosa, state comunque attenti ai risultati, in quanto come dicevo ad inizio post - le librerie Pantone non sono tutte uguali !!!
E si... la Pantone ogni paio d'anni circa, pubblica delle nuove librerie, che variano nella quantità dei colori e nei valori di color recipe associati ad ogni tinta piatta.
Questo significa che il Pantone 100 CV (C0 M0 Y81 K0) della libreria 2000 potrebbe essere diverso da quello dichiarato nella libreria 2006!
Il problema di fondo è che i fruitori dei suddetti programmi di grafica, non si pongono minimamente il problema di indagare con quale versione di libreria Pantone stiano lavorando (informazione che potrebbero ricavare dalla documentazione dei programmi utilizzati).
Quando ricevete la richiesta di riprodurre un colore Pantone da uno studio grafico, sarebbe opportuno infatti porre la necessaria domanda - "...di quale libreria Pantone stiamo parlando? ... anno?"
Come sostengo da sempre - "Il colore è un'emozione!".
Buona conversione colore.
3 commenti:
Aggiungo che anche il sistema Agfa Apogeex ha il medesimo processo di normalizzazione e conversione colori Pantone i quali si possono caricare di volta in volta a seconda delle necessità ed uso (si era parlato solo di Prinergy).
Entrambi hanno la medesima pecca che i colori Pantone convertiti in CMYK (normalizzati) non corrispondono affatto ad una mazzetta Pantone con i corrispettivi CMYK, anzi, alcune tonalità sul magenta prendono dominanti sballate.. speriamo che in futuro risolvano decentemente questa utile conversione.
Bye!
ps.: nel caso citato mi riferivo a librerie Pantone equivalenti usate sia nei workflow che nel programma di impaginazione
Larsenio giustamente sottolinea come la gestione delle librerie Pantone integrata nel flusso di lavoro non sia solo una peculiarità di Prinergy, ma esiste anche in altri flussi di lavoro.
Vorrei solo sottolineare che la conversione CMYK di un canale Pantone, effettuata in Prinergy, non comporta alcuna alterazione dello stesso, ma applica fedelmente i valori di color recipe dichiarati.
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tr
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