È quella figura in prestampa che ne sa di gestione e misurazione del colore.
Essere a tutt’oggi quasi del tutto introvabile ancorché mitico e raro, si cela nelle pieghe del reparto grafico ma non sfugge ad un’attenta analisi del suo lemma che racchiude parole ancestrali di un lessico antico quali: curve, ICC, Gamut, LAB et similia.
Il suo potere di trasmutazione del colore e di omologazione di fruizione multimediale, oggigiorno molto ricercato dai brand internazionali, deriva non si sa bene se da approfonditi studi tramandatisi nei secoli di padre in figlio oppure se da arcane pratiche mistiche.
Il suo intendere spazia dalla cibernetica alle scienze grafiche fino ad addentrarsi nella profonda intimità del retino di stampa. La sua schietta familiarità con altri esseri mitologici quali “Il punto minimo stampabile” ci lascia del tutto esterrefatti.
Ordunque cari incauti turisti del mondo delle Arti Grafiche, fate molta attenzione se nel vostro girovagare incontraste un Cromista, sicché al pari del Linotipista fù in grado di suscitare avveduti timori in noti maestri d’arte quali Lucio Dalla.
Un ringraziamento a Carlo Cavicchio per il suo post su LinkedIn:
https://www.linkedin.com/posts/carlo-cavicchio-097894120_postproduzione-fotolito-cromista-activity-6777348114853453824-8uVH
2 commenti:
Bellissimo articolo.
Mi ha portato indietro nel tempo quando mio padre, eccellente Cromista, lavorava alla I. R. E. S. di Palermo, venne scelto per la riproduzione del "CORANO". OGNI GIORNO I CARABINIERI SCORTAVANO LA DELEGAZIONE ARABA PER PORTARE IL "CORANO ORIGINALE" scritto tutto a mano con oro zecchino, e consegnarlo a mio padre per la riproduzione. Lavoro di alta professionalità, pazienza, concentrazione. Al lavoro completato, mio padre venne premiato, dalla delegazione araba con la prima copia della riproduzione del "CORANO".
Il lavoro continuo con il lentino d'ingrandimento ha causato la diminuzione del campo visivo ma no la passione per il suo lavoro.
Grande Artista.
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