10.1.18

SCTV (Spot Color Tone Value) - I giochi stanno cambiando nella calibrazione delle tinte piatte


Finalmente è arrivata la risposta che il mercato stava aspettando sulla gestione delle tinte piatte nella stampa digitale, offset, flexo e rotocalco. Si chiama ISO 20654:2017.

In questo post alcuni appunti tratti dalla presentazione relativa a SCTV che Steve Smiley ha fatto in collaborazione con Techkon. (trovate il link della presentazione alla fine del post).

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Cosa vuol dire SCTV?

Non ha nulla a che vedere con la "Second City TV" che trovate su Google.

È l’acronimo di Spot Color Tone Value (Standard ISO 20654:2017). Fornisce una ponderazione visiva uniforme, lungo tutta la scala tonale.


Perché è necessaria?

Maggiore resa tonale
Negli ultimi 25+ anni, il settore del packaging ha vissuto l'esasperata necessità di ottenere dei colori sempre più accesi e vibranti. Questo ha spinto gli stampatori verso un uso intensivo dei colori spot in aggiunta alla classica quadricromia. (riportiamo l'esempio classico del rosso Coca Cola, che non viene ottenuto in separazione CMYK, ma da un singolo colore spot). Ed i produttori di macchine da stampa a creare linee stampa con sempre più castelli (fino a 8 - 12 colori).

Gamut esteso
Oggi molti brand hanno deciso di stampare i loro prodotti utilizzando un gamut esteso fisso (7 colori in macchina). Circa il 20% degli stampatori americani usa la stampa a 7c - CMYKOGV). Avere un controllo preciso di questi 7 colori è un fattore critico per il successo di questo tipo di stampa. La stampa in gamut esteso porta all'ottimizzazione e standardizzazione del processo di stampa, riducendo complessivamente i costi di produzione.

Se misuriamo con uno spettrofotometro tradizionale una scala stampata di una tinta piatta (od una prova colore inkjet, Cromalin, Approval etc), leggeremo dei valori TVI incoerenti dipendenti dalla tonalità della tinta stampata, anche se i punti di retino analizzati al microscopio hanno tutti la stessa dimensione fisica. Questo comportamento è dovuto al fatto che per l'applicazione della Murray-Davies (necessaria a calcolare l'incremento di punto), lo strumento misurerà la densità del pieno utilizzando dei filtri RGB. La scelta di quale filtro usare in relazione al colore da misurare è fatta soggettivamente dal software dello strumento. Questo porta a letture dei pieni incoerenti e quindi a valori TVI incoerenti.

Il problema è particolarmente sentito nelle stampa inkjet dove è inevitabile l’uso della sovrastampa per l’emulazione dei colori spot. L'incoerenza legata al tipo di misura effettuata ha rallentato sensibilmente l’ingresso delle periferiche inkjet nel mercato del packaging.


Vecchi approcci per cercare di superare gli ostacoli (senza riuscirci)

Si è sempre incolpato il Dot-Gain ottico, la misura dei punti, la tecnologia inkjet etc...

Si sono sempre usate le mazzette pantone senza tenere in considerazione che queste hanno uno spessore dell’inchiostro diverso per ogni colore, portando ad una gestione incoerente delle curve TVI.

Ogni service di prestampa (ed ogni stampatore) ha sviluppato le proprie soluzioni per cercare di aggirare ed arginare il problema.

Non esiste uno standard industriale per la gestione delle tinte piatte: che filtro usare per la misura del verde, del blu o del marrone?
SWOP parla di TVI del 22%, GRAcoL beta del 17%, ISO12647-6 basa i suoi riferimenti sulle densità utilizzate nella stampa a banda stretta, alcuni stampatori usano TVI del 5% per la riproduzione di colori pastello, mentre per la stampa del blu scuro usano TVI dell’ 80%.

La gestione di curve TVI diverse in base al colore stampato porta ad una difficilissima gestione dei lavori in prestampa.

Qui un esempio della stessa scacchiera del 50% stampata con colori diversi e misurata secondo le specifiche ISO 12647-6. Ogni colore riporta TVI diversi, quindi a misure incoerenti.


Il risultato nel mercato del packaging, ed in tutta la filiera, è stato di frustrazione, incoerenza dei risultati con l’impossibilità di allineare cromaticamente i prodotti stampati su diversi supporti stampa (stampa interna, esterna, film, carta etc.). L'unica soluzione applicata diffusamente è quella di abbassare la qualità cromatica di tutti i prodotti, per allinearsi al risultato peggiore. Il mercato era confuso e la posta in gioco era molto alta per i grandi brand.


La salvezza dai social media!

Tutto è nato da una semplice domanda postata su LinkedIn e rivolta ai professionisti del packaging:
“Come possiamo gestire i colori pantone?”
Un gruppo di 20+ specialisti hanno cercato di rispondere. Tra questi John “the math guy” Seymour, che ha proposto la nascita del gruppo SCHMOO (Spot Color Halftone Metric Optimization Organization). Grazie alla sue analisi John ha dimostrato alla comunità CGATS l’esistenza del problema relativo ai colori spot, misconosciuto per diversi anni, e la possibilità di poterlo correggere mediante il giusto approccio matematico.

Un team di esperti si è riunito. Esperti ISO, esperti CGATS, esperti di prestampa, fornitori di software, matematici, brands, tecnici del settore…


I test effettuati per l'analisi del problema

I test effettuati su colori saturi, colori multipli e tinte opache hanno evidenziato le limitazioni derivanti dall’applicazione delle formule Murray-Davies, dE-P, dL-P, CTV ed ITV ai colori spot retinati. Ogni formula porta a gradazioni tonali incoerenti rispetto ai valori TV del file digitale. Nella figura qui sotto la colonna “Press Data” rappresenta i valori digitali di una scala da 0% a 100% con gradini di 10%. Le colonne successive sono le rispettive misurazioni dello stampato applicando le formule di cui sopra.


Il problema di incoerenza, non visibile sui canali CMYK tradizionali, è molto evidente quando misuriamo colori spot saturi o pastello.

Per cercare di risolvere il problema sono state analizzate 11 diverse formule, da queste solo 3 sono state considerate le più valide. Craig Revie e Dave McDowell hanno sviluppato la formula SCTV attuale, partendo dal lavoro di Bill Burkett e Hanno Hoffstadt.

Con l’aiuto di TetraPack, TAGA, FOGRA, FTA, etc sono stati effettuati dei test pratici su più di 50 tinte piatte e colori pastello.

La formula SCTV è stata messa a confronto con tutte le altre.


Analizziamo i risultati

La formula Murray-Davies funziona abbastanza bene quando i pieni rientrano nel range 1.30 / 1.55, non al di fuori di questo range di densità. Evidenzia le sue limitazioni con colori saturi o tinte pastello.

FOGRA ha provato la formula SCTV sui canali CMYK ed ha visto che l’applicazione di questa curva porta a risultati più morbidi con minori disturbi nel canale del nero.

ICC, ISO ed Idealliance concordano nel dire che questa è la direzione giusta.

I test effettuati dimostrano che i risultati ottenuti da stampe digitali, offset, flexo e rotocalco hanno risultati tonali simili fra loro. Con la sola eccezione della rotocalco che, avendo la capacità di stendere degli strati di inchiostro diversi in base alla percentuale di retino, può alterare sensibilmente il colore ottenuto in stampa.


Cosa significa SCTV per lo stampatore ed il reparto prestampa?

La ISO 20654:2017 è stata pubblicata in Ottobre 2017.

Utilizzando SCTV si hanno gradini tonali equidistanti per ogni tipo di stampa e per ogni tipo di colore misurato.

I profili ICC creati da questi dati saranno più uniformi.

SCTV analizza i risultati partendo dai valori Lab o XYZ delle tinte misurate, eliminando l'uso dei filtri RGB.

Applicando SCTV il gradino del 50% stampato, dovrà misurare 50% (non più 50% + il dot-gain), per ogni tipo di stampa, sia essa inkjet, offset, flexo o rotocalco, semplificando notevolmente l’analisi dello stampato.

SCTV semplifica la misura dei campioni e la formazione del personale addetto alle misurazioni.

I benefici derivanti dall’uso di SCTV:
  • resa visiva delle tinte coerente
  • uso di una singola curva in base allo strato d'inchiostro
  • facilità di misurazione e di formazione
  • indipendenza della misura dalla tinta
  • migliore allineamento cromatico fra stampa e prova colore
  • migliore allineamento cromatico fra diverse tecnologie di stampa
Il target di calibrazione TVI non sarà più verso delle curve diverse per ogni tipo di stampa, ma verso una risposta lineare. Il 90% calibrato sarà misurato 90%, il 50% sarà misurato 50%, il 10% sarà misurato 10%, il substrato sarà pari a  0%. Massima semplicità. Eliminazione totale delle differenze dovute al cambio di substrato.


Cosa significa SCTV per il mercato?

Un unica misura per tutti i tipi di stampa e prova colore.

Un unico risultato per tutti i tipi di stampa e prova colore.

Un unica curva per ogni strato di inchiostro.

Non serve più ripetere il test per ogni tipo di spot color.

Non serve più tenere in considerazione un DG diverso per ogni tipo di stampa od un DG diverso per ogni tipo di prova colore.

Le curve di stampa possono essere calibrate usando lo strip ISO17972-4 CxF/x1a, oppure personalizzando la scala a piacimento.

In flexo ogni anilox necessiterà di 1 singola curva di calibrazione, indipendentemente dal colore stampato (a patto che gli inchiostri abbiano le stesse caratteristiche reologiche).


SCTV può essere usata anche per CMYK?

In futuro potrà essere applicata anche a CMYK, ad oggi è raccomandata solo per l’applicazione con tinte piatte.


Domande e risposte

Q: Possiamo leggere il colore su ogni substrato usando SCTV?
A: Si, le curve TVI saranno relative allo spessore dell'inchiostro non alla sua tinta.

Q: Il match fra la prova colore digitale e la stampa migliora con SCTV?
A: Si, perché ora sia la stampa che la prova colore sono allineate allo stesso target lineare.

Q: Anche colori come il reflex blue od i colori pastello possono essere misurai con SCTV?
A: Si, SCVT nasce proprio per dare una risposta coerente alla gestione di tutte le tinte piatte.

Q: Sono stati provati anche colori metallici?
A: No, per la misurazione di colori metallici è raccomandato l'uso di spettrofotometri a sfera. Questo tipo di sperimentazione non è ancora stata fatta.

Q: Posso usare una singola curva TVI per ogni tipo di rullo anilox?
A: Si, ogni curva è relativa ad una condizione di stampa, indifferentemente dal colore stampato, a patto che gli inchiostri usati abbiano fra loro le stesse caratteristiche reologiche.

Q: Usando SCTV posso creare una curva TVI misurando solo il substrato ed il pieno del colore?
A: Quasi. Le prove effettuate da Stefano d’Andrea hanno dimostrato che è possibile misurare il bianco, il pieno ed il 50% per ottenere delle curve molto attendibili.


Esiste della documentazione in italiano relativa a SCTV?

Si, grazie a TAGA possiamo scaricare un interessantissimo documento "TAGA.ISO.20654_GDL_SpotColor_output1_rev03.pdf", che descrive la norma ISO 20654, i suoi contenuti e l'analisi delle sperimentazioni effettuate da TAGA.

Trovate il documento qui:
https://www.taga.it/2017/11/calcolo-delle-curve-tonali-negli-spot.html


Link alla presentazione di Steve Smiley @ Techkon:
https://vimeo.com/234681516


Buona visione.

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