22.1.18

Di chi sono i profili ICC?


Senza l’applicazione dei corretti profili ICC non riusciremo mai ad ottenere in stampa il miglior risultato, ma solo una sua generica approssimazione, generica quindi qualitativamente inferiore, rispetto a quello che avremmo potuto ottenere se avessimo usato i giusti profili ICC. Vogliamo accontentarci?” [ML]
Le norme italiane ed internazionali, che non sto qui ad elencarvi per amore di sintesi, ci ricordano ormai da anni quanto i profili ICC siano fondamentali ed ineludibili in tutte le seguenti attività:
  1. identificazione di un determinato tipo di prodotto stampato richiesto dal committente

  2. conversione delle immagini dallo spazio colore RGB allo spazio colore della periferica di stampa

  3. assegnazione dello spazio colore della periferica di stampa agli oggetti vettoriali

  4. realizzazione di prove colori contrattuali attendibili, verosimili

  5. ottenimento in stampa delle riproduzioni conformi al prodotto richiesto dal committente

Tanta roba vero? Quindi di chi sono questi profili?

Risposta breve: I profili ICC sono miei e non lo condivido con nessuno!
Risposta lunga: Scordatevi la risposta breve e soffermiamoci un attimo a pensare, domandandoci:

Chi usa materialmente i profili ICC?

Rileggendo l’elenco di cui sopra possiamo proseguire nell'approfondimento:
  1. Il primo "portatore sano" di profilo ICC è il committente. Nel momento stesso della scelta di un prodotto stampato, sta inconsapevolmente indicando un profilo ICC da utilizzare. Sia che il profilo esista già, sia che non sia mai esistito. Ogni tipo di prodotto, per essere riprodotto fedelmente, necessita del giusto profilo ICC.

  2. I secondi utilizzatori dei profili ICC sono i fotografi; quando debbono fornire delle immagini adatte ad una specifica tecnologia di stampa, sono obbligati a convertire le immagini dallo spazio colore RGB a quello CMYK+ del dispositivo di stampa. Se non loro saranno i grafici dello studio addetto alla creazione del progetto ad occuparsi di questa conversione, se non loro saranno gli addetti del reparto prestampa ad occuparsi della conversione. Insomma, qualcuno la conversione deve necessariamente farla. Il problema nasce quando questa conversione avviene come al punto 1, ossia inconsapevolmente.

  3. I terzi utilizzatori dei profili ICC saranno i grafici preposti alla creazione del progetto che andrà in stampa, quando assegneranno un profilo di destinazione al loro progetto grafico. Se non loro, saranno gli addetti del reparto prestampa ad occuparsi di questa assegnazione. Così come al punto 2, la conversione e l’assegnazione di un profilo ICC non conforme al processo di stampa, così come la conversione ed involontaria riconversione casuale di uno spazio colore, crea delle solide basi per un disastro annunciato.

  4. Gli utilizzatori ultimi (e solitamente passivi) dei profili ICC sono gli stampatori. Possono questi sopperire all’uso sciagurato di un errato profilo ICC? No, non possono; anche se cercheranno in tutti i modi di farlo, nel momento stesso in cui in stampa non otterranno il colore atteso. In quel preciso momento agiranno indiscriminatamente, febbrilmente su ogni singolo parametro modificabile del processo di stampa, in quel terribile frangente che sta fra l’avviamento macchina ed il fermo forzato, colore, viscosità, densità, pressioni … niente avrà più dei parametri certi, dei sicuri riferimenti, tutto diverrà lecito per il raggiungimento del risultato, fino al punto in cui, dopo lo spreco di metri e metri di materiale e diversi minuti di vani tentativi, il capo macchina esasperato fermerà la produzione registrando sulle attività di giornata l’orrendo appellativo di “matrici non conformi”, e passando così alla commessa successiva. Gli stampatori possono però fare molto per essere parte attiva nel processo di creazione ed uso dei corretti profili ICC. Come ad esempio, iniziando a pretendere dal service prestampa l'esplicitazione del profilo ICC usato per la preparazione della matrici (capita spesso che vi impongano di palesare questo dato vero?).
Ma… prima di essere utilizzati questi benedetti profili ICC dovranno pur essere stati fatti da qualcuno, oppure sono essi stessi delle figure aliene, eteree, downlodate inconsapevolmente da Internet sotto forma di file effimeri?

Non scherziamo, domandiamoci quindi:

Dove prendo i profili ICC che mi servono?

Qui possiamo trovarci di fronte a 2 casi ben distinti:
A.  Il prodotto richiesto dal committente è già stato stampato in passato con la medesima condizione di stampa, quindi qualcuno ha già creato per noi i profili ICC necessari. N.B. qui non fate i furbi, per “condizione di stampa” non basta indicare “offset” o “flexo” e stop. La condizione di stampa definisce tutti i parametri necessari per riprodurre una specifica caratterizzazione della macchina da stampa. Quindi l’equazione “Offset” = “Fogra39” è una benemerita scemenza. 
B.  Il prodotto richiesto dal committente utilizza dei supporti o delle condizioni di stampa nuove o non ancora catalogate, non abbiamo quindi a disposizione un profilo ICC valido. 
C.  Non siamo a conoscenza delle tecnologie di stampa che verranno utilizzate. (hey! Ma non avevamo detto solo 2 casi?) Infatti, qui voglio solo sottolineare quanto sia fondamentale sapere quale sarà/saranno il/i processi di stampa necessari alla creazione del prodotto richiesto dal committente, altrimenti vale come nel caso B, non avete il profilo ICC che vi serve.
Ecco un bello schema riassuntivo (rif. ATIF doc 04.1) delle operazione necessarie, nel caso A o nel caso B, per poter raggiungere l’agognata produzione.



Se avete sempre e soltanto seguito il percorso A, delle due l’una, o avete sempre fatto orecchie da mercante (accontentandovi a prescindere di come veniva stampato il lavoro), oppure il vostro committente vi chiede sempre di usare delle condizioni di stampa note.

Nel caso della stampa Offset esistono da diversi anni dei profili ampiamente diffusi, usati e riconosciuti da tutti (le famose caratterizzazioni Fogra, da cui i profili ICC di ECI), nella stampa Flexo non esiste nulla di similare. Se siete fra i fortunati attori del mondo offset i profili che state cercando sono molto probabilmente già pronti, scaricabili gratuitamente da qui:
http://www.eci.org/en/downloads

Potete proseguire nel percorso A. Fate attenzione però ad usare/assegnare i giusti profili in accordo con il committente e lo stampatore. E sappiate comunque che in caso di stampa a gamut esteso, o per l’uso di colori speciali i profili ECI non vi saranno di alcun aiuto, rimbalzandovi quindi al percorso B.

Se siete invece fra i fortunati attori del mondo flexo che fare? Dove sono i profili ICC così necessari? Qui non c’è partita, avete un solo percorso a disposizione, il percorso B, B come Buona-fortuna. Consci del fatto che vi attende molto lavoro prima di poter andare in produzione, chiediamoci:

Chi crea i profili ICC?

Avete visto da quanti step è composto il percorso B? Chi si prenderà carico di tutto quel lavoro? Analizziamo qui di seguito i passaggi necessari alla creazione del profilo:
  1. il service prestampa chiederà al converter di poter stampare delle forme linearizzate

  2. lo stampatore farà il primo avviamento macchina

  3. il service prestampa analizzerà/misurerà i campioni stampati, per deciderei i seguenti parametri:

    • lineatura e tipo di retino da usare + eventuali pattern o retini specifici

    • curve di compensazione TVI

  4. se qualcosa è andato storto nel primo avviamento si chiederà di poterlo rifare tornado al punto 2 verificando le condizioni della macchina da stampa

  5. il service prestampa chiederà al converter di poter stampare la forma test di caratterizzazione

  6. lo stampatore farà il secondo avviamento macchina

  7. il service prestampa analizzerà/misurerà i campioni stampati, per procedere alla creazione del profilo ICC

  8. se qualcosa è andato storto nel secondo avviamento si chiederà di poterlo rifare tornando al punto 6 verificando le condizioni della macchina da stampa

  9. il service prestampa chiederà al converter di poter procedere al test finale  (questo step è opzionale, solitamente qui tutti saltano il passaggio e vanno direttamente al punto 12)

  10. lo stampatore farà il terzo avviamento

  11. il service prestampa analizzerà/misurerà i campioni stampati, per verificare che tutto sia stato fatto correttamente, se qualcosa è andato storto si torna al punto 10 verificando le condizioni della macchina da stampa

  12. ora il profilo ICC è pronto e può essere distribuito alla filiera
Ancora tanta roba vero?
Ma allora chiediamoci:

Quanto costa creare dei profili ICC?

Se rianalizzate un attimo l’elenco appena letto noterete quante persone sono coinvolte in questo processo: grafici prepress per la creazione delle forme test, operatori prepress per la preparazione delle matrici, macchinisti per l’avviamento dei test, specialisti colore per l’analisi dei risultati e per la creazione dei profili ICC.

E vi renderete anche conto dei costi implicitamente legati a questo tipo di attività: costo della lavorazione grafica, costi per la preparazione delle forme test, costi per gli avviamenti macchina, costo uomo per il tempo necessario all’analisi dei dati ed alla creazione dei profili.

I costi impliciti al processo di caratterizzazione della macchina da stampa sono alti, e non sono nemmeno eterni. La caratterizzazione può essere nuovamente necessaria in caso di variazioni importanti della condizione di stampa.

Di chi sono i profili ICC?

Siamo arrivati al dunque finalmente!
Dopo aver capito l’importanza dei profili ICC, aver analizzato la fatica ed i costi impliciti nella loro creazione, possiamo ora dare la risposta tanto attesa:
"I profili ICC sono di tutti. ECI li distribuisce gratuitamente da anni."
Si ma quelli sono solo profili offset! Io lavoro nella Flexo!!!” - risponderete voi...

Ok, visto che avete investito tempo e danaro nella creazione dei vostri profili ICC, sono io a girarvi la domanda: di chi sono quei profili? Sono del service prestampa o sono dello stampatore? L’agenzia grafica od il fotografo, dopo averli usati, possono tenerli e riutilizzarli? Prima di rispondere però soffermativi solo un attimo a pensare…

Quante volte avete dovuto rifare le prove in macchina solo per aver cambiato il service prestampa? Quanto volte vi avrebbe potuto far comodo usare dei profili ICC già creati e provati da un altro stampatore, che usa le vostre stesse identiche tecnologie di stampa?

Non sarebbe più utile poter accedere tutti ad un unico contenitore di profili ICC condiviso? Ci pensate a come l'uso di profili ICC condivisi possa dare maggiori garanzie al committente sulla coerenza del risultato stampato? Ci pensate a quanto tempo e soldi potrebbe far guadagnare al mercato l'uso dei profili ICC condivisi?

Buona condivisione.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi piace il tuo, nonostante tutto c’è ancora tanto da scrivere e divulgare sull’argomento e ritengo il tuo approccio molto corretto.

Claudio

[ML] ha detto...

Grazie Claudio.