13.7.11

Curve o profilatura ICC?



La domanda del presente post, sviluppata in maniera più estesa, potrebbe suonare così:
"Vale ancora la pena usare le curve di compensazione dello schiacciamento della macchina da stampa ?"

Come descritto in questo - ormai vecchiotto - post, le curve di compensazione servono per riportare lo schiacciamento della macchina da stampa entro i limiti imposti dagli standard internazionali.

"Ma... e se non usassimo più le curve di svuotamento?"
Negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede una nuova tendenza, nella calibrazione delle macchine da stampa, che non prevede l'uso di curve di svuotamento.

"Ma come è possibile ??? Come faccio allora a gestire lo schiacciamento ???"
Effettuando la profilatura della vs. macchina da stampa, tutto quello che si richiede al vs. CTP, è la creazione di una lastra lineare, e non più svuotata di una certa percentuale.
La linearizzazione delle lastre serve a far sì che l'uscita prodotta dal CTP, resti costante al variare del supporto e del retino, la linearizzazione non comprenderà la gestione cromatica del lavoro. Una lastra linearizzata produrrà una scala tonale rettilinea e costante.



A differenza della compensazione tonale, risultante dall'applicazione di una curva di svuotamento. Una lastra svuotata produrrà una scala tonale ottimizzata per uno specifico schiacciamento di una specifica macchina da stampa, in una specifica condizione di stampa.



"Ma, allora chi si occuperà della gestione cromatica del lavoro?!??"
A patto che le lastre prodotte dal vs. CTP siano + o - linearizzate, la gestione cromatica comprensiva di schiacciamento della macchina da stampa, sarà demandata ad uno specifico profilo ICC.

Si, avete capito bene! La corretta profilatua ICC della vostra macchina da stampa può compensare la cromia e lo schiacciamento della stessa.
Per questo motivo sono nati appositi software di gestione colore che leggendo una test form, stampata da lastre linearizzate...


...creano il profilo ICC DeviceLink da applicare in fase di uscita lastre.
Da non sottovalutare il fatto che, se la gestione dei profili ICC avviene in maniera automatica all'interno di un workflow, la gestione cromatica di ogni specifica commessa di lavoro risulterà semplificata nel suo complesso.

Far confluire la gestione cromatica e la compensazione dello schiacciamento della macchina da stampa in un unico profilo ICC, (dovrebbe) porta(re) a questi vantaggi:
  1. Semplificazione nel processo di lastrazione; le curve di linearizzazione saranno slegate dal tipo di macchina da stampa utilizzata.
  2. Maggiore precisione nella compensazione tonale rispetto all'uso di curve di svuotamento; in quanto il profilo ICC lavora su molti più parametri di una semplice curva di svuotamento.
  3. Ottenimento di un Gamut più ampio rispetto all'uso di un profilo ICC preconfezionato; il profilo ICC creato ad-hoc su una specifica macchina da stampa, riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche cromatiche di quella macchina, in quella condizione di stampa.
Voi come vi ponete in relazione alla profilatura ICC?

Al seguente link, cenni utili alla gestione delle curve.

Buona profilatura.

3 commenti:

[ML] ha detto...

L'attentissimo SdA sottolinea che quanto descritto nel post, è valido solo per schiacciamenti fino al 15-20%. Per schiacciamenti superiori si è obbligati nuovamente a ricorrere alla curva di compensazione in lastra.

In questo caso ci vengono in aiuto software per la gestione simultanea di curva+profilo ICC.

DoZ ha detto...

Bello questo post del 2011, ma nel 2013 (ormai 2014) ha ancora senso parlare di curve?

[ML] ha detto...

@DoZ: la risposta qui:
http://artigrafiche.maurolussignoli.it/2013/09/curve-o-profilatura-icc-il-sequel.html