Prima di rispondere a questa domanda dobbiamo suddividere i desiderata del nostro progetto grafico in tre casistiche.
I desiderata di questo scenario sono ottenere la massima qualità possibile ed eludere un ipotetico effetto di pixelizzazione delle immagini. Nella scelta dei PPI da usare dobbiamo essere conservativi e preparare il nostro progetto grafico per lo scenario con risoluzione maggiore possibile.
Così facendo saremo sicuri che il nostro progetto avrà un ottima qualità quando visualizzato su un dispositivo in alta risoluzione, mentre se visualizzato su un dispositivo avente una risoluzione inferiore, verrà ricampionato dal motore di visualizzazione (browser, PDF etc).
Riguardando la tabella di cui sopra vediamo che in media i dispositivi in alta risoluzione si attestano sui 570ppi.
L’aspetto negativo di questo scenario è dato dal peso delle immagini e dai relativi tempi di download e visualizzazione. In questo caso avremo decisamente dei tempi più lunghi rispetto allo scenario “Qualità minima”.
Qualità minima
I desiderata di questo scenario sono ottenere la massima leggerezza e reattività del file, anche a discapito della qualità di visualizzazione. Nella scelta dei PPI da usare dobbiamo focalizzarci sui dispositivi con risoluzione inferiore.
Così facendo saremo sicuri che il nostro progetto quando visualizzato su un dispositivo in bassa risoluzione, avrà una buona qualità ed un ottima fruibilità in termini di velocità, mentre se visualizzato su una risoluzione maggiore, verrà ricampionato dal motore di visualizzazione (browser, PDF etc) ottenendo un bassa qualità e nel contempo mantenendo un'ottima fruibilità.
Riguardando la tabella di cui sopra vediamo che in media i dispositivi in bassa risoluzione si attestano sui 100ppi.
L’aspetto negativo di questo scenario è dato dalla pixelizzazione delle immagini e dalla conseguente bassa qualità. In questo caso avremo decisamente dei tempi più corti di download e visualizzazione rispetto allo scenario “Qualità massima” e “Qualità media”.
Qualità media
I desiderata di questo scenario sono ottenere un buon bilanciamento fra massima qualità di visualizzazione e leggerezza dei files da scaricare/visualizzare. Nella scelta dei PPI da usare dobbiamo infatti trovare un buon bilanciamento fra dispositivi con massima risoluzione e dispositivi con minima risoluzione.
Così facendo saremo sicuri che il nostro progetto avrà una qualità media ed una media fruibilità in termini di velocità, sia quando visualizzato su un dispositivo in bassa risoluzione che quando visualizzato su un dispositivo in alta.
Riguardando la tabella di cui sopra vediamo che la media fra i dispositivi in bassa risoluzione e quelli in alta si attesta sui
290ppi.
Il bilanciamento di questo scenario evita eccessivi effetti di pixelizzazione delle immagini e lentezza in download / visualizzazione. In questo caso non sfrutteremo mai la massima qualità di visualizzazione, ottenibile nel solo scenario “Qualità massima” e non avremo mai la massima velocità di fruizione ottenibile solo col lo scenario “Qualità minima”.
Considerazioni
Quanto fin qui descritto è assolutamente valido da un punto di vista squisitamente teorico, ma non tiene in dovuta considerazione un ulteriore importantissimo parametro.
Il potere risolutivo dell'occhio umano.
Ripassando alcuni appunti di ottica, scopriamo che esiste una semplice formula per calcolare la risoluzione necessaria ad una buona riproduzione grafica, che è la seguente:
risoluzione (PPI) = 8.733 / distanza_di_visualizzazione (cm)
Vedete come in questa formula l'unico fattore importante, al fine del calcolo della risoluzione dell'immagine da riprodurre, sia la distanza di visualizzazione, e non la lineatura od i dpi, essi sono necessari per calcolare la corretta rasterizzazione delle immagini, ma sono difficilmente correlabili al potere risolutivo dell'occhio umano.
Questa caratteristica fisica del nostro sistema visivo, fa sì che osservando un soggetto ad una certa distanza, il nostro occhio non sia più in grado di percepire i dettagli inferiori ad una certa misura. I pixel che comporranno l'immagine (o la lineatura del retino se parliamo di stampa), non dovranno essere più piccoli di questo valore dettato dal potere risolutivo.
Ipotizziamo di osservare un'immagine su un foglio A4 (o su uno schermo da 15" che è molto simile), per valutare la giusta distanza di visualizzazione basterà moltiplicare la diagonale del supporto (il foglio A4 od il monitor) per un numero compreso fra un minimo di 1,5 ed un massimo di 2.
La diagonale del foglio A4 è circa 36cm, quindi avremo una distanza di lettura minima:
distanza di lettura minima = 36 x 1,5 = 54cm
ed una distanza di lettura massima:
distanza di lettura massima = 36 x 2 = 72cm
da cui calcolare la distanza di lettura consigliata:
distanza di lettura consigliata = distanza di lettura minima + (distanza di lettura massima - distanza di lettura minima) / 2 = 54 + (72 - 54) / 2 = 63cm
Volendo essere un pochino conservativi consideriamo una distanza di visualizzazione un po' più ravvicinata (ossia 55cm) otterremo così la:
Risoluzione ottimale (PPI) = 8.733 / 55 = 159ppi
Usando questo valore come riferimento possiamo capire come la visualizzazione a monitor di un'immagine con una risoluzione inferiore farà notare al nostro occhio la famosa pixelizzazione, mentre usare immagini con più pixel del necessario, non comporterà nessun vantaggio in termini qualitativi, causando invece nel contempo un peggioramento di performance dovuto all'inutile peso del file.
Chiarito il dettaglio (espresso in PPI) visibile dal nostro occhio ad una data distanza, vi apparirà ora alquanto palese l'obsolescenza di chi sostiene ancora validi i 72ppi per la visualizzazione a monitor, non vi pare? 72 è ben lontano da 159.
D'altro canto, riguardando la tabella di cui sopra, potrebbe risultare anchesì anomala l'esagerata risoluzione disponibile nei nostri dispositivi portatili, i dispositivi più moderni adottano risoluzioni che oltrepassano facilmente i 400ppi. Per capirne il motivo ricordatevi di come il potere risolutivo si rifletta sulla distanza di visualizzazione delle immagini. Provate a chiedervi:
“A che distanza osservo il mio cellulare? E quindi... quanti punti (pixel) per pollice riuscirò a distinguere a quella distanza?”
Dist. (CM) | PPI monitor 1:1 | PPI stampa 2:1 |
100 | 87 | 175 |
90 | 97 | 194 |
80 | 109 | 218 |
75 | 116 | 233 |
70 | 125 | 250 |
65 | 134 | 269 |
60 | 146 | 291 |
A4 - 55 | 159 | 318 |
50 | 175 | 349 |
45 | 194 | 388 |
40 | 218 | 437 |
35 | 250 | 499 |
Cell - 30 | 291 | 582 |
25 | 349 | 699 |
20 | 437 | 873 |
15 | 582 | 1.164 |
10 | 873 | 1.747 |
5 | 1.747 | 3.493 |
1 | 8.733 | 17.466 |
Appare chiaro ora come una visione più ravvicinata necessiti di una maggiore risoluzione (espressa in pixel per pollice - PPI) per evitare effetti indesiderati di blur o pixelizzazione delle immagini.
Ricapitolando, dopo aver considerato quanto sopra, chiediamoci infine:
“Che risoluzione dovranno avere le immagini per una corretta visualizzate al cellulare?”
Al netto di ingrandimenti e di misure in pixel adeguate, un buon compromesso per non incorrere in una eccessiva pixelilazione o blur delle immagini è lavorare con valori che vanno dai 200 ai 300ppi (in un ottica sempre conservativa).
“Ma 300ppi non erano gli stessi che credevo validi per la stampa a 150 linee per pollice?”
Riguardate un attimo la tabella qui sopra, ricordandovi però che la risoluzione richiesta per una buona riproduzione in stampa di un'immagine retinata è grossomodo il doppio della lineatura; e saprete sicuramente darvi da soli la risposta al vostro quesito.
In fin dei conti cambia il media di visualizzazione (carta o dispositivo mobile), ma è sempre il potere risolutivo dell'osservatore a dettare legge, e questo varia in base alla distanza di lettura.
Buon ricampionamento delle immagini.
* qui alcuni approfondimenti sui display Retina e Density-independet pixels: