14.11.22

Il controllo della qualità nella gestione colore – Dov’è il responsabile qualità?


Partiamo innanzitutto dal definire cosa si intende per controllo della qualità.

Semplificando il concetto; in un processo industriale il controllo della qualità si occupa di verificare che le specifiche di un prodotto rientrino nei canoni tecnico/qualitativi, precedentemente prestabiliti nel contratto di fornitura, atti alla definizione stessa di quel prodotto.

Per controllo si deve intendere: "quello connesso ad attività di verifica della conformità di un prodotto o processo." 

La definizione della norma ISO 8402 ed. 1994 del termine controllo della qualità era la seguente: "Tecniche ed attività a carattere operativo messe in atto per soddisfare i requisiti per la qualità".

Il controllo della qualità implica tecniche a carattere operativo volte sia a tenere sotto controllo un processo sia ad eliminare le cause di prestazioni insoddisfacenti in tutte le fasi del cerchio della qualità al fine di conseguire una maggiore efficienza economica.

Il controllo della qualità fine a sé stesso non porta ad ottenere i risultati desiderati se non integrato in un processo più ampio denominato garanzia della qualità.

Ne risulta quindi che senza garanzia della qualità, non abbiamo nemmeno il controllo della qualità.

Allora domandiamoci ora cosa sia la garanzia della qualità.

Per garanzia di qualità o assicurazione qualità si intende l'insieme delle attività volte a garantire il soddisfacimento degli obiettivi della qualità, […] In questo senso i controlli della qualità sono intesi come una o più attività tecniche per verificare e/o dimostrare che il prodotto e/o il servizio conseguano i requisiti tecnici richiesti dalle specifiche o dalle norme applicabili. 

I controlli della qualità sono parte integrante dell'assicurazione di qualità. Così come l'assicurazione della qualità, attraverso il piano della qualità, pianifica e documenta le azioni atte a verificare la gestione della qualità, analogamente il piano dei controlli della qualità, assicura che le sequenze, i controlli ed i collaudi previsti siano eseguiti secondo le modalità definite dal contratto, dalle norme e/o dalle specifiche tecniche applicabili.” 

E ... come possiamo tenere traccia di tutte queste azioni di controllo?

Tutte queste attività sono solitamente registrate su qualunque tipo di supporto (cartaceo, elettronico, ecc.) a dimostrazione della corrispondenza tra ciò che era stato pianificato ed i risultati ottenuti.

Ricordiamoci inoltre che l'assenza di una comprovata garanzia di qualità, può inficiare anche la normale liquidazione del contratto in essere.

In molte situazioni contrattuali, la corretta e completa esecuzione dei controlli, il collaudo dei materiali e l'assenza di non conformità sono preliminari al pagamento delle opere e dei servizi associati. In tale situazione contrattuale, laddove sia stata rilevata una non conformità, si possono non pagare le opere o deprezzarne il valore.” 

Chi è deputato quindi a definire un piano atto al raggiungimento della garanzia di qualità? E chi è deputato ad eseguire i controlli della qualità?

Il responsabile aziendale per l'assicurazione qualità viene normalmente chiamato RAQ (Responsabile Assicurazione Qualità) oppure RGQ (Responsabile Gestione Qualità), pianifica e monitora il processo di qualità nel suo complesso.

Avendo chiarito questi concetti di base, possiamo ora tornare allo specifico del controllo della qualità nella gestione colore. Possiamo ora domandarci: chi è incaricato ad effettuare i controlli nella filiera produttiva di un prodotto stampato?

Partendo dall'assunto che il controllato non può anche essere il controllore, pena il decadimento stesso del concetto di assicurazione della qualità, non possiamo pensare che il responsabile della qualità colore sia la stessa figura (il macchinista) atta alla produzione del colore stesso. Certamente il macchinista è tenuto ad applicare tutte le procedure definite nel processo di controllo della qualità, necessarie a tenere sotto controllo il lavoro svolto, è tenuto inoltre a registrare il risultato di queste procedure su appositi registri cartacei o digitali, ma come già dicevamo il controllato non può essere anche il controllore. 

Senza una reale contro-verifica del colore prodotto durante la tiratura, chi ci garantisce che il prodotto finito rispecchi la qualità attesa / definita nel contratto di fornitura?

Riassumendo:

1 - Non possiamo avere qualità senza aver prima stabilito in modo inequivocabile nel contratto di fornitura i parametri accettati dalle parti che andremo ad usare per valutare gli obiettivi di qualità del prodotto stampato.

2 - Non possiamo dimostrare che il prodotto stampato rientri nei parametri qualitativi richiesti nel contratto di fornitura, se non abbiamo in azienda la figura professionale deputata all'attuazione e verifica della garanzia di qualità.

3 - Non possiamo “contestare” alcunché sulla base del “gusto personale”. La contestazione di un prodotto può esserci solo a seguito delle evidenze che questo non rientri nei parametri di fornitura prestabiliti.


Chiudiamo infine questo (per alcuni noioso) post domandiamoci quindi: 

Nei contratti di fornitura odierni, dove sono le specifiche di fornitura che si rifanno alle numerose quanto dettagliate norme ISO create per le arti grafiche? Quanti stampatori conoscete che includono nei loro contratti tutti i necessari riferimenti alle norme necessarie per poter giudicare inequivocabilmente la qualità dei loro stessi prodotti stampati?

Dov’é questa importantissima figura della filiera del colore, ossia il RAQ, sia negli studi grafici che dagli stampatori contemporanei? Quante agenzie e stampatori conoscete che abbiano già integrato in azienda un processo completo di garanzia della qualità? E, soprattutto, chi è deputato a contro-verificare che questa qualità venga applicata in tutta la filiera e mantenuta costante nel tempo?

L’assenza di un reale controllo della qualità nella gestione colore, lascia le agenzie grafiche in balia di eventuali alterazioni cromatiche dovute ad una non corretta gestione attuata da loro stesse oppure da altre figure della filiera.

L’assenza di un reale controllo della qualità nella gestione colore lascia gli stampatori stessi disarmati di fronte ad eventuali quanto possibili contestazioni basate esclusivamente su valutazioni “soggettive” mosse dal print-buyer. In caso di contestazioni infondate il RAQ è in grado di garantire su basi tecniche ed oggettive l’effettivo grado qualitativo ottenuto in un dato prodotto stampato e può inequivocabilmente certificare se/quanto questo rientri nelle specifiche del contratto di fornitura accettato e sottoscritto dal Print-buyer.


Per maggiori informazioni sul controllo qualitativo della tiratura vedi:

ATIF - DOC 03 – Parametri e sistemi di controllo di qualità delle lavorazioni e dei prodotti flessografici – Rev. 03 – 2013.PDF


Buona gestione del colore.

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