8.9.11

L'evoluzione degli automatismi nel flusso di lavoro prestampa


Sappiamo tutti come il mondo delle arti grafiche sia sempre in continua evoluzione.

Se un tempo occorrevano diverse settimane per completare la preparazione di un lavoro, al fine di ottenere ottimi risultati, oggi il mercato richiede i medesimi risultati, in un tempo drasticamente inferiore.
Tutto il processo di preparazione oggi avviene nell'arco della settimana; in alcuni casi, di solo pochi giorni. Lo stampatore si trova quindi nella condizione di dover fornire gli stessi ottimi risultati (oppure migliori), avendo a disposizione meno tempo e meno risorse.

In questo scenario converrete quindi quanto diventi fondante, al fine di mantenere margini sul prodotto, l'automatizzazione del processo produttivo nel suo complesso.
Per meglio capire come l'automazione produttiva si sia evoluta in questi anni, vediamo brevemente le tappe fin qui percorse:

Automazione di primo livello: disponibile fin dai primi flussi di lavoro (1995 circa), era un automatismo eredtato dai RIP. Si basava su un processo di hot-folders, ossia l'operatore trascinava un file in una specifica cartella, ed il flusso di lavoro eseguiva una (o più) azione specifica. Questo tipo di automatismi necessitava comunque per il suo funzionamento dell'intervento di un operatore prestampa. Era una soluzione utilizzabile solo per processi predefiniti, di un tipo specifico. Utile per lavorazioni ripetitive, soffriva di scarsa o nulla flessibilità.

Automazione di secondo livello: disponibile dagli anni 1999-2000 si basava su processi predefini con rami condizionali. Per il suo corretto funzionamento, necessitava sempre dell'intervento di un operatore prestampa. A differenza delle classiche hot-folders, permetteva di concatenare più eventi. Soffriva comunque di poca flessibilità in quanto la logica di concatenazione degli eventi dipendeva ancora strettamente dal tipo di processo scelto dall'operatore e dalla tipologia del file ricevuto in ingresso.

Automazione di terzo livello: nata nel 2006 si basa sugli eventi avvenuti nel flusso prestampa, è detta anche automazione intelligente. La differenza principale rispetto alle automazioni di primo e secondo livello consiste nel fatto che le regole qui create possono decidere la loro ramificazione in base agli eventi avvenuti nel passo precedente. Ad esempio se un processo di preflight finisce con un successo scatenerà delle azioni completamente differenti rispetto al preflight finito in errore. Questo tipo di "regola programmata" permette la realizzazione di automatismi che riconoscono realmente tutte le diverse "fasi" di lavorazione, necessarie per portare avanti la commessa dall'inizio alla fine.
La seconda grossa novità data dall'automazione basata su eventi, è la possibilità di interpretare tutte le informazioni registrate nella commessa di lavoro, passate dal sistema informativo al flusso di lavoro prestampa. Questo consente agli automatismi di adattarsi dinamicamente in base al tipo di cliente, al tipo di lavoro, al tipo di stampa, etc etc, senza dover necessariamente ricorrere all'intervento dell'operatore prestampa. Maggiori saranno le informazioni passate dal sistema informativo al reparto prestampa, maggiori saranno le azioni che il sistempa stesso potrà attuare in autonomia.

Per concretizzare quanto affermato, stilo un breve elenco delle informazioni che possono essere racchiuse in un job-ticket.:
  • Tipo di Stampa (digitale od offset)
  • Nome della macchina da stampa
  • Numero di pagine del lavoro
  • Numero di copie richiesto
  • Numero dei colori presenti nel lavoro
  • Formato finito del lavoro
  • Tipo di caduta macchina (imposizione)
  • Tipo di finitura
  • Tipo di carta richiesta
etc. etc. (la lista potrebbe continuare fino allo sfinimento)

Ogni valore sarà letto ed interpretato dall'automatismo, che si adatterà a quello specifico tipo di lavorazione richiesta.

Ogni cliente è unico. Anche se "il lavoro di stampare" accomuna tutti i clienti, ogni realtà produttiva si differenzia dalle altre per le seguenti ragioni: quantità e tipo di equipaggiamenti installati, caratteristiche ambientali, tipo di prodotto stampato, tipo di cliente finale (print-buyer), etc.

L'automazione di terzo livello non si limita ad agire all'interno del flusso di lavoro fine a sè stesso , ma si integra con il portale web, monitorando lo stato di approvazione delle pagine e comportandosi di conseguenza.
Scambiando dati in formato XML, si integra con prodotti di terze parti, è quindi in grado di leggere informazioni XML ed inviare informazioni XML da/verso altri programmi.
Tramite dei triggher è in grado di scatenare azioni o richiamare script che lavorano con software di terze parti.
Avendo la capacità di inviare mail con destinatari e contenuto variabili in funzione del lavoro, è uno strumento efficace per lo scambio delle informazioni in tempo reale.
Tutti gli automatismi possono avvenire nell'immediato oppure a distanza di tempo.
Tutto ciò è possibile grazie alla gestione delle variabili contenute nel job-ticket, lette e filtrate tramite appositi filtri condizionali.

Attenzione però! qualunque tipo di automazione, per potersi trasformare in un vantaggio organizzativo (e quindi economico) per l'azienda, richiede una corretta analisi del vostro mouds operandi.
Ebbene sì, le automazioni possono fare tante cose in autonomia, e quindi far risparmiare tempo e soldi all'azienda, ma non si creano da sole.
Come già affermato "ogni cliente è unico", non possono quindi esistere delle automazioni preconfezionate che si adattino seduta stante a qualsiasi processo produttivo.
Ogni cliente ha le proprie esigenze, e le proprie eccezioni, di cui gli automatismi debbono tener conto.
Per creare un corretto flusso di lavoro altamente automatizzato serve, in primo luogo, un'approfondita analisi delle vostre modalità operative da parte di uno specialista, il quale indicherà quali fasi produttive della vostra azienda potranno essere automatizzate, in che tempi, e con quali prodotti.

Una corretta analisi è il punto di partenza dal quale sviluppare la necessaria automazione richiesta dalla vostra realtà produttiva.

Buona automazione.

1 commento:

DoZ ha detto...

Io ormai è dal 2007/08 che non lavoro più direttamente all'iterno della prestampa, però ricordo che nei primi anni del 2000
in azienda avevamo un Rip relativamente vecchio e ormai era un condanna stampare da tutte quelle applicazioni che c'erano.
Convertendo tutto in Pdf (da xpress 4, da Freehand, ecc.) passavo poi tutto al setaccio di Pitstop ed erano miracoli per la correzione e l'aggiustamento dei file.
Certo, non è proprio lo stesso discorso che fai tu nel tuo articolo, però in questa maniera potevo permettermi di uscire in pellicola con una rivista di 100 pagine già in mattinata!
:)