5.3.15

Scrivete una lettera ai vostri pronipoti - cenni di preservazione digitale


Ora prendetevi un'ora di tempo solo per voi; staccate un attimo la spina, dimenticatevi del lavoro e di tutti i problemi legati alla produzione, non venite a raccontarmi che non avete tempo... per sessanta minuti non muore nessuno ! Sono solo quattro uno e due zeri (60 in binario = 111100) cosa volete che sia ! Non chiedetemi perché voglio esprimere 60 minuti in binario, fra poco lo capirete...

Dedicate questi minuti a scrivere una lettera ai vostri discendenti, ai nipoti o meglio pronipoti. Non è difficile, descrivete in poche righe il vostro punto di vista sul mondo di oggi, su come vi appare, su come vorreste che fosse, su come vi augurereste che diventasse e, soprattutto, su cosa state facendo per loro; per far sì che un domani, si trovino a vivere in un mondo migliore. Basta iniziare con un argomento che vi sta a cuore, poi le parole arriveranno da sole suggerite dal vostro desiderio di farvi sentire, di lasciar loro un messaggio, di indicargli una via e, non ultimo, di lasciare una traccia del vostro passaggio su questa terra.

Fatto ? Ottimo !

Non vi chiederò cosa avete scritto (sono argomenti personali), ma vi chiederò come lo avete scritto e, soprattutto, dove lo avete salvato. Perché una cosa è certa: di sicuro per scrivere non avrete preso carta penna e calamaio ! Tutt'al più avrete usato un programma di video scrittura e la vostra fidata tastiera (caso A), se non addirittura l'avrete scritta direttamente su un social ! (caso B)

Ora ipotizziamo che i vostri pronipoti, destinatari della missiva, ritrovino il vostro scritto e desiderosi di conoscerne il contenuto, vogliano leggerlo al più presto.

Che problemi incontreranno nel farlo ?

Ricordiamoci che stiamo rivolgendoci ai nostri pronipoti. Quando ci leggeranno saranno passati almeno 250 anni da oggi. Se anche Vint Cerf (uno dei padri fondatori di Internet) lancia l'allarme sulla conservazione dei dati digitali, direi che il problema è da tenere in una certa considerarazione. Innanzitutto io dividerei la problematica in due aspetti specifici, ossia la "Preservazione del dato" e l' "Obsolescenza del dato".


Preservazione del dato

Le informazioni memorizzate in forma digitale, che percepiamo come eteree e durature, è triste dirlo ma, non sono immortali !
Non lo sono in quanto sempre salvate su dei supporti (media), siano essi hard-disk, chiavette USB, DVD od altro, tutti inevitabilmente fisici, quindi soggetti ad usura e guasti.

Confrontiamo la longevità della carta rispetto ad un hard-disk; la carta si deteriora in termini di brillantezza e di coloritura, ma questo stesso deterioramento diviene visibile dopo almeno 10 decenni (100 anni), e quando il deterioramento avviene, esso non impedisce del tutto il recupero delle informazioni stampate. L'impossibilità fisica di maneggiare un foglio stampato (pena la sua distruzione), e quindi l'impossibilità di accedere ai contenuti stampati, avviene in tempi ancora più lunghi. Solo per farvi un esempio il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, viene datato intorno al 1500dc, quindi ha più di 500 anni.

Nel mondo digitale invece, fatta eccezione degli M-Disc (la cui reale durata non è stata ancora del tutto provata), i dati si deteriorano in molto meno tempo, ed una volta che il deterioramento è avvenuto, in molti casi, i dati sono irrimediabilmente persi.

Riporto una tabella comparativa delle varie tecnologie digitali, e la loro durata nel tempo:
  • Nastri magnetici / Cassette: 10-20 anni
  • Floppy Disk: 10-20 anni
  • CDs  DVDs: 5-10 anni se vergini 2-5 anni se masterizzati
  • Blu-Ray: non meglio definito, probabilmente oltre 2-5 anni se masterizzati
  • M-Disc: 1000 anni (teoricamente)
  • Hard Disk: 3-5 anni
  • Flash Storage: dipende dai cicli di scrittura effettuati, 5-10 anni o più
(Fonte: http://www.storagecraft.com/blog/data-storage-lifespan/)

Ricordiamoci che quando un produttore di media afferma che il suo possa durare un tot numero di anni, questo non significa che il media durerà certamente per quel periodo, ma che il media potrebbe mantenere i dati per quel periodo "se adeguatamente conservato nei modi indicati". Ma quanti di noi archiviano i loro media in condizioni ottimali di esposizione alla luce, temperatura ed umidità ?

Queste caratteristiche di longevità dei dati digitali, lascia molto poco tempo tra la decisione di una preservazione degli stessi e la messa in atto della loro preservazione.


Obsolescenza del dato

Un aspetto non meno importante riguarda l'obsolescenza del dato. I dati salvati in forma digitale, senza il supporto di un apposito software che li decodifichi, non sono altro che un'infinita sequenza di 0 e di 1, quindi inintelligibili dall'uomo.
La tecnologia digitale si sviluppa molto velocemente ed i software utilizzati oggi per creare/leggere i documenti possono risultare obsoleti nel giro di pochi anni. Quando un software od una tecnologia per la decodifica di un'informazione digitale viene abbandonata, oppure quando l'hardware sul quale l'informazione è conservata non è più disponibile, le informazioni ivi registrate possono andare facilmente perdute semplicemente perché non più decodificabili dall'uomo.

Maggiori dettagli qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Preservazione_digitale
http://www.dpworkshop.org/dpm-ita/contents.html
http://www.duraspace.org


Ma ora torniamo alla missiva scritta ai vostri pronipoti, ed ai due casi di cui sopra:

Caso A - software di videoscrittura

Ipotizzando che l'abbiate scritta con un programma di video scrittura.
Ripensando alla preservazione del dato; avete salvato il file su un media che definireste "longevo" ? Oppure avete lasciato disposizioni per la replicazione di quel media negli anni ?
Ripensando all'obsolescenza; secondo voi i vostri pronipoti disporranno ancora del programma in grado di leggere il contenuto della vostra missiva ? Se così non fosse avete lasciato anche le indicazioni su come debba essere letto il vostro documento ?

Caso B - social network

Ipotizzando che l'abbiate scritta su un social network.
In questo caso state delegando a terzi la gestione della preservazione e dell'obsolescenza dei vostri dati. Poniamoci comunque le seguenti domande: fra 250 anni sarà ancora aperto il social cui abbiamo affidato i nostri dati ? Il nostro account su quel social sarà ancora attivo e visibile a tutti ? E, soprattutto, i destinatari della missiva avranno ancora modo di accedere a quel documento via internet, così come facciamo noi oggi, per poterlo leggere ?

Lo so, lo so ... sono molte domande; ma affrontarle è ineludibile per capire se quello che stiamo facendo, o che abbiamo già fatto, nel nostro mondo digitale, sopravviverà al passare del tempo.

Ora, ipotizziamo che quello che vogliamo preservare dal deterioramento non sia solo la lettera indirizzata ai nostri cari pronipoti, benché importantissima, ma siano anche i lavori che i vostri clienti, già in passato così come oggi stesso, hanno riposto nelle vostre mani. Quegli stessi lavori che, anche se solo saltuariamente, i vostri clienti vi chiedono di ricevere indietro sotto forma di ristampe, sicuri della vostra risposta affermativa. Bene, oggi io vi chiedo: "Vi rendete conto dell'importanza dei dati che conservate sui vostri server ? State attuando delle strategie di conservazione del dato ?".
Non aspettiamo oltre, attuiamo ora una strategia per la conservazione dei nostri dati !
Se vogliamo che in qualche modo i nostri dati ci sopravvivano, dobbiamo attuare delle strategie che possiamo classificarle nelle seguenti categorie:

Refreshing: Il refreshing è il trasferimento di dati tra due supporti digitali dello stesso tipo; in questo modo non ci sono cambi o alterazioni della rappresentazione binaria dei dati. La longevità del media rimane immutata ma viene dilatata nel tempo ripartendo dal momento della copia dei dati.

Migrazione: La migrazione è il trasferimento dei dati su un nuovo sistema e/o su supporti digitali diversi. Questa strategia può comportare la conversione delle risorse da un formato a un altro (per esempio la conversione di un documento Word ad uno PDF o OpenDocument), da un sistema operativo ad un altro o da un linguaggio di programmazione ad un altro (ad esempio dal linguaggio C a Java) in modo che la risorsa resti pienamente accessibile e funzionale. La migrazione, a differenza del refreshing, comporta un notevole lavoro di conversione.

Duplicazione: La duplicazione (replica e/o backup) è la creazione di più copie dei dati su più sistemi. I dati che sono disponibili in singola copia su un solo sistema sono soggetti al rischio di crash del sistema ospitante, di alterazione intenzionale o accidentale, o di catastrofi ambientali quali: incendi, allagamenti, terremoti etc. Attraverso la duplicazione su più sistemi, meglio se fisicamente dislocati in sedi geografiche diverse, si aumentano notevolmente le possibilità di recupero in caso di disastro.

Ovviamente ogni strategia di conservazione dei dati, in funzione del livello di sicurezza progettato e voluto ed alla quantità dei dati da gestire, comporta dei costi d'integrazione e d'esercizio che possono variare dall'investimento economico all'assolutamente ingente.

In conclusione: "O attuate una seria strategia di conservazione dei dati digitali; oppure non vi resta che scrivere la vostra missiva ancora con carta penna e calamaio e, mi raccomando, abbiate cura di riporla in mani sicure !"

Buona conservazione dei dati.